Furti di auto in serie, scacco alla banda

Operazione dei carabinieri, sono finiti in manette cinque pugliesi: erano accusati di 38 colpi, tre commessi a Porto Recanati

Furti di auto in  serie, scacco alla banda

Furti di auto in serie, scacco alla banda

Specializzati nei furti di auto, sono finiti in manette cinque pugliesi: delle 38 sottrazioni di cui sono accusati, ce ne sono tre commesse a Porto Recanati. A fermarli sono stati i carabinieri di Numana, al termine dell’operazione "Uscita 762" diretta dalla procura di Ancona e durata sette mesi. In base a quanto emerso i cinque, tutti di Cerignola, avrebbero preso di mira Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Puglia. Muovendosi in gruppi composti da due a quattro soggetti, tutti su un’auto, di notte partivano per i loro raid ai danni delle vetture lasciate in sosta lungo le strade. La banda puntava soprattutto Alfa Romeo Stelvio, Volkswagen Golf, Polo, T-Cross o T-Roc, Seat Leon e Peugeot 3008. In alcuni casi, il furto falliva o per qualche imprevisto o per il recupero dell’auto rubata prima che fosse smontata, e così i carabinieri hanno capito la tecnica usata dai pugliesi: forzando le portiere entravano nell’abitacolo poi, per eludere gli antifurto, sostituivano le centraline elettroniche, usando apparecchiature dedicate alla programmazione di chiavi vergini o preposte alla cancellazione delle codifiche degli immobilizzatori. La procura di Ancona accusa i cinque di 38 furti avvenuti tra luglio e ottobre 2021: di questi sei sono stati commessi ad Ancona, tre a Numana e 4 Falconara, tre a Porto Recanati, otto tra San Benedetto e Grottammare, cinque a Francavilla a Mare, poi altri a Campobasso, Latina, Bari e Bisceglie. Dall’estate del 2021, dopo la fine delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla pandemia, si era registrata una recrudescenza del fenomeno dei furti, soprattutto lungo la fascia costiera. Per questo i carabinieri avevano intensificato i controlli. Dopo il furto di un’Alfa Romeo Stelvio, nella notte del 16 luglio 2021 a Marcelli di Numana, gli investigatori si erano messi sulle tracce della banda. Completate le indagini, il tribunale di Ancona ha disposto cinque misure cautelari, e nei giorni scorsi gli indagati sono stati portati in carcere a Foggia.