La scelta del tipo di società consortile alla quale affidare la gestione unica del Servizio idrico integrato potrebbe essere dietro l’angolo. Il condizionale, visti i precedenti, è d’obbligo. Ma l’assemblea dell’Aato 3, convocata per il 28 dicembre, potrebbe essere quella decisiva. Non solo perché all’ordine del giorno figura solo questa deliberazione; ma anche perché la discussione avrà come base (come deciso nella precedente seduta) il parere legale chiesto ad un avvocato milanese, esterno alle dinamiche marchigiane, allo scopo di garantire un profilo di imparzialità rispetto alle due ipotesi in campo. Premesso che si deve arrivare ad un gestore unico per evitare che la gestione dell’acqua vada a gara e finisca in mano ai privati, e che c’è accordo sul fatto che il futuro gestore unico dovrà prendere le forme della Società consortile, bisogna scegliere tra società di primo e secondo livello. La prima vedrebbe come soci i Comuni e solo residualmente le attuali società che gestiscono il servizio idrico; la seconda, invece, nascerebbe dalla fusione degli attuali concessionari (SII Marche e Unidra e partecipata dal terzo concessionario Cma, nonché dagli altri gestori operativi Assm, Assem , Valli Varanensi, Apm Atac, Aquambiente e acquedotto del Nera). Dopo mesi di scontro, nell’ultima seduta l’assemblea dell’Aato ha deciso di chiedere un parere terzo. Un parere che è molto articolato (alcune decine di pagine) e che, se non è detto che determini la scelta, dovrebbe comunque orientarla, forse verso una soluzione di compromesso: una società intermedia tra le due previste, che salvaguardi però alcuni principi di fondo e che - soprattutto - eviti impatti finanziari pesanti sui bilanci dei Comuni con conseguenze rilevanti sulle tariffe e, quindi, sulle bollette pagate dai cittadini. Certo è che prima si decide, prima si costituisce la società, percorso che richiede tempo. E di tempo non ne è rimasto molto: se entro l’anno prossimo non ci sarà il gestore unico, il servizio andrà a gara. Non a caso, nella convocazione, il presidente Gentilucci sottolinea che "in considerazione dell’importanza degli argomenti all’ordine del giorno, si raccomanda la partecipazione di tutti i rappresentanti degli Enti aderenti". E aggiunge: "Stanti le particolari modalità di svolgimento dell’assemblea, è necessario far pervenire eventuali deleghe del componente dell’assemblea agli uffici dell’ente almeno il giorno prima dell’adunanza".
Franco Veroli