"Siamo orgogliosissimi di questi dati che certificano, ancora una volta, la quantità e la qualità del nostro lavoro, stimolandoci a fare ancora di più". Mauro Pelagalli, direttore del Dipartimento materno – infantile dell’Ast di Macerata e primario di Ostetricia e Ginecologia nell’ospedale del capoluogo, commenta così la rilevazione del sito "micuro.it", il più grande motore di ricerca della salute in Italia, gratuito, con valutazioni istituzionali. Su "micuro" possono essere consultate oltre 40 patologie con valutazione con fonti ufficiali che derivano dal ministero della Salute e dal Programma nazionale valutazione esiti (Pne), gestito dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
L’ospedale di Macerata conta ben 189 interventi di isterectomia, il valore più alto delle Marche e uno dei più alti d’Italia, persino se confrontato con i numeri di rilevanti strutture ospedaliere di città molto più grandi; 83 interventi per tumore all’utero, 33 per tumore all’ovaio. La percentuale di parti con episiotomia si ferma al 3,85% (ben al di sotto del 10%, il valore di riferimento), quella riferita ai parti con taglio cesareo primario, che non deve superare il 25%, si attesta al 17,71%. Appena al di sotto del valore di riferimento la percentuale di parti vaginali in donne con un precedente cesareo, ma questo non inficia un primato riconosciuto. "In regione – evidenzia Pelagalli – siamo al primo posto per la gestione oncologica, isterectomia per tumore dell’utero, trattamento chirurgico del carcinoma ovarico, nelle isterectomie generali. Abbiamo il più alto numero di parti tra gli ospedali non universitari, bassa è l’incidenza del taglio cesareo al primo figlio. Risultati frutto di un lavoro di squadra consolidato, e che viene costantemente perfezionato. È importante anche il supporto della direzione dell’Ast e dell’assessore regionale Filippo Saltamartini, che sostiene il nostro lavoro". Si aggiunga che l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata è al 29esimo posto fra i 161 centri che in Italia si occupano di tumore ovarico (due anni fa era al 40esimo) e al 31esimo fra i 308 centri che trattano il tumore all’utero. Pelegalli (foto) terrà una relazione nell’ambito del G7 della salute, in programma ad Ancona dal 3 al 13 ottobre.