LORENZO FAVA
Cronaca

"Giocavo anche dieci ore al giorno: ho toccato il fondo"

"La patologia dell’azzardo, come le altre, nasce da un malessere che non viene affrontato". Un giocatore anonimo racconta la sua,...

"La patologia dell’azzardo, come le altre, nasce da un malessere che non viene affrontato". Un giocatore anonimo racconta la sua, fortunatamente superata, esperienza di giocatore d’azzardo. "Perdi tutto quello che hai vicino. Non solo soldi, ma anche macchina, figli, famiglia. Ci si indebita per tentare di recuperare le perdite. È un circolo vizioso che ti ingoia, e che rimane segreto finché non si decide di chiedere aiuto. Ho cambiato lavoro a 55 anni, e ho ripreso in mano la mia vita". Anche a Macerata esistono gruppi di auto mutuo aiuto. Il nostro giocatore spiega che "bisogna guardarsi allo specchio e affrontare le paure alla radice. La difficoltà è rientrare nella società; mentre si è nella bolla del gioco e delle dipendenze questo è impossibile. Bisogna trovare il coraggio di chiedere aiuto. Frequento il gruppo di mutuo aiuto Giano da più di otto anni, ho lavorato su me stesso, accettando una mano da tutti". Il giocatore racconta che "ora vivo normalmente. Le persone che giocano forte sono portate al rischio, all’adrenalina. Oggi gioco 3 euro al Superenalotto, nient’altro". La risalita, racconta, è stata dura. "Giocavo fino a 10 ore al giorno alle slot al bar. Ad un centro punto, raschiato il fondo, ho deciso di risalire". Rispetto all’ordinanza comunale che allargherà le fasce orarie in cui il gioco nelle sale è permesso, il nostro giocatore asserisce che "le slot machine, fosse per me, andrebbero tutte bruciate". Del gruppo racconta che "bisogna essere duri, sinceri, accettare che la vita non smette di insegnare. È necessario prendersi le proprie responsabilità, guardare in faccia il problema e affrontare il malessere taciuto che ha portato ad avere dipendenze. Ho iniziato a giocare a 34 anni, poi nel 2016, una decina di anni dopo, ho iniziato a frequentare il gruppo di aiuto, a cui sarò sempre grato, e ora sono fuori dall’azzardo da tanti anni. È stato un lavoro su me stesso molto duro, bisogna avere il coraggio di affrontare il malessere che ti ha portato alla dipendenza. Io l’ho fatto, ho voluto ricominciare. Oggi conduco una vita diversa, ho trovato un equilibrio e ho ricucito i rapporti in famiglia, con tutti".

l. f.