FRANCO VEROLI
Cronaca

Giornata mondiale contro il cancro: "Insieme per battere la malattia"

Martedì alla biblioteca Mozzi Borgetti il confronto organizzato da Pelagalli, primario di Ginecologia

Mauro Pelagalli, primario di Ostetricia e Ginecologia (Calavita)

Mauro Pelagalli, primario di Ostetricia e Ginecologia (Calavita)

"Per combattere il cancro bisogna partire dal fatto che ogni esperienza contro questa malattia è unica. Ma – soprattutto – è unica la persona, che è tale prima di essere un paziente. Per raggiungere questo obiettivo bisogna unire tutte le forze: servono squadre unite e compatte, come quella di cui dispone l’Ast di Macerata, proiettate alla salvaguardia delle singole persone". Così Mauro Pelagalli, direttore di Ostetricia e Ginecologia, spiega la celebrazione del "Cancer day", la giornata mondiale contro il cancro, che ha deciso di organizzare anche a Macerata, martedì prossimo, negli spazi della Biblioteca Mozzi Borgetti. Una iniziativa sostenuta, oltre che dall’Ast e dal Ministero della Salute, anche dalla Fondazione Carima. Sono stati chiamati a raccolta decine di professionisti distribuiti tra Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino, ma anche diversi sindaci, l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, e il presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Ad aprire la giornata, alle 10, sarà lo stesso Pelagalli, mentre la chiusura è stata affidata a Nicola Battelli, direttore della Unità operativa di Oncologia dell’ospedale di Macerata.

Unione è la parola forte di questo incontro…

"Senza dubbio. Abbiamo voluto convogliare tutte le energie positive che operano nell’Ast di Macerata, che ha un indirizzo oncologico importante, in termini di risultati e di cure. C’è un numero elevato di strutture oncologiche e c’è una casistica operatoria molto elevata, mentre le terapie sono condotte secondo le metodiche e i protocolli più aggiornati, si lavora in stretto rapporto con centri all’avanguardia in Europa e nel mondo. Tutto all’interno di un percorso che prevede la totale presa in carico del paziente, dalla fase preventiva, al primo sospetto di neoplasia, per continuare con la cura e la fase post terapia".

Quali i contenuti su cui sarà concentrato il convegno?

"Oltre a una riflessione su quanto si sta facendo, le linee fondamentali possono essere ricondotte a quelle inerenti alla chirurgia e chemioterapia, alla prevenzione primaria, al mantenimento di buone condizioni di vita della persona".

Può esplicitarle?

"Gli interventi chirurgici e la chemioterapia, grazie a un’analisi attenta del paziente, devono sempre più essere "tagliati" secondo la sua specificità, anche per ridurre i rischi degli effetti collaterali di medio periodo. La prevenzione primaria è legata alla predisposizione genetica, che gioca un ruolo rilevante nell’insorgere del tumore. Per questo è sempre più importante studiare l’albero genealogico di una persona e, qualora l’esito sia positivo, intervenire preventivamente, come ha fatto Angelina Jolie, che si è sottoposta ad una mastectomia dopo aver scoperto di essere portatrice di una variante del gene Brca -1 che aumenta di molto il rischio di avere un cancro al seno. E, poi, bisogna perfezionare le modalità grazie alle quali, dopo l’intervento e le cure, sia garantita al paziente una buona qualità della vita".