"Giustizia per Alika": applausi dalle finestre

Nigeriani ordinatamente in corteo per ricordare l’ambulante ucciso. Da un secondo gruppo, separato, offese a Ciarapica, Salvini e al Pd

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di Chiara Gabrielli

In oltre 500 si sono riversati per le strade di Civitanova: "Chiediamo giustizia per Alika, tutti hanno il diritto di essere vivi", si legge sullo striscione del grande corteo, composto da nigeriani e italiani, partito ieri dallo stadio e arrivato in piazza XX Settembre. Una manifestazione silenziosa, pacifica, senza disordini, per ricordare Alika Ogorchuckwu, 39 anni, ucciso venerdì della scorsa settimana in corso Umberto I, sotto gli occhi di diversi passanti: è stato picchiato con una stampella e poi finito a mani nude da Filippo Ferlazzo, 32enne, al quale, qualche minuto prima, aveva chiesto l’elemosina.

Alle 14 di ieri il ritrovo nel piazzale dello stadio, la preparazione dei cartelli. C’è gente venuta da ogni parte d’Italia: chi da Milano, chi da Torino, chi da Roma, tantissimi dalle Marche. In testa al corteo per tutto il tempo, Charity, la vedova di Alika, la sorella e il fratello di lei e i due fratelli di lui, venuti apposta uno, Endourance, da Arezzo e l’altro, Ewere Wisdom, dalla Spagna. Si parte e si va lentamente verso la piazza, tanti i cori per Alika. La gente si affaccia dalle finestre e sui terrazzi, guarda giù, si unisce al corteo battendo le mani. Altri escono di casa e stanno sul marciapiede. Osserva in silenzio, c’è rispetto per la famiglia e la comunità nigeriana colpita da un lutto così grave. Un altro corteo si crea, staccato dal primo, e resta separato per tutto il tempo: qui, nel secondo gruppo, volano insulti all’indirizzo del sindaco Fabrizio Ciarapica, di Salvini, Minniti, del Pd in generale, "che si dichiara antirazzista ma si comporta al contrario".

"I nigeriani sono nostri fratelli, marciamo tutti insieme per la pace – dice il sindaco -, questo fatto ha sconvolto Civitanova, i cittadini sono ancora addolorati, rattristati. Questo fatto brutale ha segnato profondamente ogni cittadino di Civitanova perché la città non si riconosce in questa vicenda, è stata sempre ospitale, accogliente, pacifica, una città che ha sempre lavorato per la convivenza. Consideriamo i nigeriani nostri fratelli. Civitanova – spiega Ciarapica – conta oltre 4.000 persone su 40.000 che vengono da tutte le parti del mondo, uomini e donne che lavorano e mandano avanti la nostra economia e soprattutto abbiamo tanti bambini, che frequentano qui le scuole e crescono insieme ai nostri figli".

Una giornata che riesce a ricomporre anche divisioni di vecchia data, come quella tra il sindaco Ciarapica e il suo antagonista politico Giulio Silenzi (Pd): camminano insieme, sorridono. "Siamo contenti di stare qui – dice Silenzi, in strada, con due esponenti nazionali del suo stesso partito Francesco Verducci e Matteo Orfini -, si è comportato da sindaco e quando fa una cosa simile e il risultato è quello di una comunità unita, bisogna dargliene atto".