Gli uffici di prossimità. "Giustizia più vicina"

Finanziamento dal ministero di oltre un milione di euro: ecco trenta sportelli in tutta la regione. Castelli: "Potenziamo i servizi"

Migration

di Paola Pagnanelli

Arrivano gli "uffici di prossimità", sportelli per la giustizia più vicini al cittadino, "diretti soprattutto alle fasce deboli", spiega l’assessore regionale Guido Castelli. Per questo sistema di decentramento dei servizi giudiziari, le Marche hanno avuto un finanziamento di un milione e 217mila euro. Saranno aperti trenta uffici in tutta la regione. Gli uffici di prossimità saranno punti di contatto degli uffici giudiziari, dove i cittadini potranno avere gratuitamente informazioni e chiarimenti su specifiche materie di competenza del giudice tutelare. Ad esempio, ci si potrà rivolgere a questi sportelli per la volontaria giurisdizione, la tutela e curatela, l’amministratore di sostegno, il rilascio di documenti per l’espatrio, l’accesso alla modulistica per l’accesso ai servizi della giustizia civile e penale, nei casi in cui non sussiste l’obbligo del patrocinio legale, così da semplificare l’espletamento dei servizi della giustizia. "Gli uffici sono istituiti con il ministero della giustizia – spiega l’assessore Castelli – e potranno svolgere attività vera e propria, ad esempio per la nomina dell’amministratore di sostegno". La realizzazione di questa rete fa parte del progetto complesso "Ufficio di prossimità – Progetto Regione Marche" (Pon Governance 2014-2020), di cui l’assessore al bilancio, Guido Castelli, ha informato i vari soggetti coinvolti: Anci Marche, Uncem Marche, ordini degli avvocati, ambiti territoriali sociali. "Il progetto – spiega Castelli – promuove un servizio di giustizia più vicino al cittadino, realizzando una rete di uffici di prossimità in grado di offrire servizi omogenei soprattutto per le fasce deboli e decongestionando l’accesso ai tribunali. La peculiarità nelle Marche è anche nell’integrazione con i servizi di competenza del garante regionale dei diritti della persona, di mediazione dei conflitti offerti dal centro regionale per la mediazione dei conflitti e per la definizione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche. L’evidente valore aggiunto, che potrebbe qualificare il tutto come progetto pilota a livello nazionale, è di potere disporre di sportelli attrezzati per rispondere alle istanze dei cittadini in situazione di disagio economico o familiare". "Lunedì, in giunta, fisseremo i criteri di selezione, poi il bando sarà aperto per sessanta giorni – aggiunge Castelli –. I Comuni dovranno presentare domanda, mettendo a disposizione spazi e personale, che poi sarà pagato con il finanziamento regionale. Tra gli elementi che saranno valutati per la scelta, ci sarà il fatto di essere ex sedi giudiziarie smantellate, la distanza dai tribunali e dalle articolazioni del ministero della giustizia oggi operative, e altre premialità". Una volta individuati i Comuni in cui apriranno i trenta sportelli, ci saranno l’allestimento delle sedi, formazione del personale, l’informatizzazione degli uffici e la digitalizzazione dei fascicoli.