
Un cantiere della ricostruzione
"Tutto ciò che ho fatto è stato adottare provvedimenti per evitare che i condomini e io incorressimo in gravi conseguenze civili e penali". La geometra Simona Volponi, amministratrice di condominio di San Severino, risponde dopo le polemiche per la decisione di rimuovere tre coordinatori della sicurezza di alcuni cantieri post sisma di San Severino e di una città vicina, senza interpellare i condomini. A seguito di ciò, l’Usr era intervenuto con lettere di avviso di sospensione dei lavori se la situazione non si fosse chiarita. Tra i tanti settempedani in attesa di rientrare nelle proprie case si era creato un allarme.
"I provvedimenti contestati non sono stati assunti nella mia veste di amministratrice condominiale, bensì in quella di responsabile dei lavori, figura disciplinata dalla legge del 2008 sulla sicurezza nei cantieri". Volponi chiarisce come la decisione di rimuovere alcuni coordinatori della sicurezza e di nominarne uno nuovo siano state determinate da "gravi e intollerabili carenze riscontrate nell’operato di tali professionisti e di alcune imprese edili del territorio". Secondo la professionista, "tali provvedimenti non solo rientravano nei poteri della responsabile dei lavori, ma erano un obbligo di legge, da esercitare con urgenza per garantire la sicurezza e tutelare i committenti".
Sul mancato coinvolgimento dei proprietari, Volponi puntualizza: "In materia di sicurezza, il condominio non ha potere decisionale, né di successiva ratifica. Nella prima assemblea utile avrei informato i proprietari della sostituzione del coordinatore della sicurezza".
Tra le contestazioni dell’Usr c’era il fatto che il professionista incaricato da Volponi non fosse iscritto nella white list di ditte e tecnici che possono operare per la ricostruzione. "La sua società di consulenza era iscritta dal 2018 e il 12 aprile scorso si è iscritto anche lui personalmente. Peraltro – sottolinea Volponi – ha provveduto tempestivamente a sanare tutte le criticità riscontrate nei cantieri". Secondo l’amministratrice, il rischio di sospensione dei lavori è stato invece causato "dai professionisti revocati, che, pur avendo l’obbligo di caricare sulla piattaforma dell’Ufficio ricostruzione il contratto relativo alla nomina del nuovo coordinatore, hanno omesso e stanno ancora omettendo di farlo, generando confusione e il diffondersi di notizie distorte e allarmistiche. Ho fatto il mio dovere nell’interesse delle persone che rappresento, per tutelare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro nel rispetto della legge".
Gaia Gennaretti