"Ho lottato col rapinatore per quattro minuti Poi sono scappato e l’ho chiuso nel negozio"

Il racconto del titolare del compro oro di viale Don Bosco: "Sono ancora sotto choc". Il 20enne arrestato con 17mila euro di gioielli addosso

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di Chiara Gabrielli

"Una grandissima paura, sono ancora sotto choc. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere. Per fortuna sono riuscito a scappare e a dare l’allarme". È ancora molto scosso Mauro Romualdi, titolare del compro oro ‘Re Mida’, in viale Don Bosco, preso di mira da un malvivente, il 20enne sardo Giovanni Aru, nel tardo pomeriggio di martedì, che ha tentato una rapina nel negozio. Sono stati attimi di terrore per il proprietario dell’attività, che è stato preso a calci e cazzotti ed è stato minacciato di morte. Il rapinatore gli ha anche spruzzato addosso dello spray urticante, sul volto. Una lotta che è andata avanti per diversi minuti: un tempo che al titolare è sembrato infinito. È tutto nei filmati della videosorveglianza, ora in mano agli inquirenti. I locali del compro oro sono stati messi a soqquadro: gli spazi sono tutti in disordine, a causa della lotta con il giovane malvivente. Fuori, sulla vetrina del compro oro, è appeso un cartello scritto a mano sul quale si legge: "In questi giorni il negozio Re Mida resterà chiuso. Mi scuso con la gentile clientela". Dimesso dall’ospedale dopo poche ore dall’aggressione, il titolare è ora a letto, a casa, dove cerca di rimettersi in sesto e dimenticare questa terribile esperienza.

Romualdi, com’è iniziata l’altra sera?

"È entrato questo ragazzo, mi ha chiesto di vedere un braccialetto per un battesimo. Ho preso quindi il braccialetto da una vetrina, mi sono girato e sono andato verso la bilancia, dando così le spalle al malvivente. Mi ha aggredito da dietro, spruzzandomi lo spray urticante in faccia, prima una volta, e poi altre due nel corso della lotta, ma sempre da dietro".

Cos’ha pensato in quei momenti concitati?

"Non riuscivo a ragionare, avevo paura. Mi dicevo che dovevo cercare di resistere, il mio unico pensiero era di raggiungere il telecomando per poter avvisare i soccorsi".

Quanto è andato avanti quest’incubo?

"Quattro minuti circa, come risulta dai filmati delle telecamere, io non mi sono reso conto di quanto tempo è passato".

E nessuno si è accorto di nulla?

"Sulla vetrina ci sono delle scritte, da fuori non si vede quasi nulla dell’interno. E, purtroppo, in quel lasso di tempo non è entrato nessun cliente".

Come ha fatto a sfuggire alla presa del rapinatore?

"A un certo punto, per dinamiche che ancora non comprendo, mi sono ritrovato sopra di lui. Sono riuscito a scappare fuori, sulla strada, e a chiudere lui dentro il negozio. Ho dato l’allarme e quando sono arrivate le forze dell’ordine ho aperto la porta del locale e l’hanno fermato".

Da quanto porta avanti la sua attività in viale Don Bosco?

"Da oltre 12 anni".

Le era mai capitato di trovarsi in pericolo così, com’è accaduto l’altro giorno?

"Una cosa simile non si era mai verificata prima, per fortuna, però qualche tempo fa avevo subito un furto, il ladro si era mangiato una collana. Non è mai stato preso".