"Hotel di lusso? Mancano i turisti"

Intermesoli: avevo un progetto per l’ex Claudiani, ma non ci sono i numeri. L’ateneo non vuole l’ex Inam

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di Chiara Gabrielli

"All’ex hotel Claudiani avrei voluto realizzare un albergo di lusso. Ma presto mi sono reso conto che non ne sarebbe valsa la pena, Macerata non ha i numeri di turisti sufficienti per una struttura di quel tipo. Certo che sono contento, parlando da un punto di vista economico, che lì nascerà uno studentato, ma resta un grande dispiacere per non aver potuto realizzare quanto avrei voluto, anche perché la città non ha un hotel di qualità". Sono le parole di Domenico Intermesoli, proprietario della struttura ricettiva in vicolo Ulissi dove nasceranno 66 posti letto per gli studenti Unimc, oltre che delle ex Monachette in via Armaroli dove pure sorgerà uno studentato da 91 posti letto (si è in attesa dell’ok al finanziamento). Intermesoli, se da una parte non può dirsi scontento di ricevere 150mila euro l’anno di locazione, dall’altra si rammarica per non aver potuto realizzare il suo progetto. "Quando ho chiuso il Claudiani per il Covid – spiega –, l’idea era di migliorarlo di molto per poi restituire alla città una bellissima struttura di lusso. Prima di procedere, però, abbiamo condotto uno studio elaborando una previsione di presenze in città e, fatti i conti, abbiamo visto che non ci sarebbero stati i margini. Peraltro, ora tutti puntano a risparmiare quando si spostano, cercando soprattutto i B&B. Sono contento però per l’università, anche il rettore è soddisfattissimo, manca poco. Dobbiamo ultimare dei lavori e pensare ai portieri di notte, la struttura sarà consegnata il prima possibile".

Per le ex Monachette, invece, Intermesoli aveva in serbo un progetto che prevedeva un belvedere per congiungere il cortile con piazza Berardi, eliminando i bagni pubblici (di cui sarebbero rimasti solo i tetti, in accordo con la Sovrintendenza), costruendo una struttura con pareti trasparenti. "Avrei voluto fare una cosa grandiosa, tutto a spese mie, con sotto a valle il parcheggio, con due ascensori che si sarebbero ricollegati alla galleria del Commercio, sarebbe stato il preludio per creare una bella struttura ricettiva – sottolinea Intermesoli –, ma l’allora sindaco Carancini bocciò il progetto dicendo che avrei voluto usare i beni pubblici a scopi privati quando in realtà era esattamente il contrario". Sull’ex Upim: "Un altro posto su cui l’Università si è arenata – dice Intermesoli –, fece bene Carancini al tempo a non farci fare le aule, i locali non erano adatti, non avevano l’altezza giusta". Per quanto riguarda poi l’ex Inam, in via Dante Alighieri, che si pensava di demolire e ricostruire, "era stato proposto all’Università. Sarebbe stato perfetto per le aule, con l’altezza di 3 metri e 50, ma l’amministrazione dell’ateneo si era impuntata e non se ne fece più nulla, e poi è andata a sbattere il muso con piazza Pizzarello, con una società che aveva già dei problemi e che poi è fallita. L’ex Inam, peraltro, gli sarebbe costato meno, ed è a due passi dal centro – prosegue Intermesoli –. Poi, sempre a proposito di Università, a Vallebona, dove c’è molto bisogno di posti auto, come può notare chiunque ci passi davanti, ero disponibile a realizzare gratuitamente 4.000 metri quadrati di parcheggio, ma anche qui niente da fare. E ora è evidente che lì non ci sono parcheggi sufficienti".