Hu al castello della Rancia

L’artista fermana, già sul palco di Sanremo: "Arrivo dalla provincia, bisogna volerlo"

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di Lucia Gentili

Sabato, alle 21.30, al cortile del castello della Rancia di Tolentino concerto live al Design Terrae Festival. Arrivano Hu (al secolo Federica Ferracuti) e N.A.I.P. (acronimo di Nessun artista in particolare). Sarà quest’ultimo ad aprire la serata: progetto musicale di cantautorato elettronico alternativo di Michelangelo Mercuri (finalista a X-Factor 2020). A seguire, calcherà la scena HU, cantante, producer e polistrumentista fermana poi spostatasi a Milano. Si è avvicinata alla musica a 11 anni, partendo dagli studi di chitarra jazz e dalle tecniche di improvvisazione, per poi approcciarsi allo studio di pianoforte, basso e violoncello e abbracciare il mondo della musica elettronica e della produzione. Dopo esperienze come turnista e concerti in giro per l’Italia, nel 2016 ha dato il via al suo progetto artistico. Ed è approdata a Sanremo 2022 con il brano "Abbi cura di te", primo singolo estratto dall’album "Numeri Primi", rivelazione del festival che le vale il Disco d’Oro. L’ingresso è gratuito.

Hu, il tema di questa edizione del festival è la "transizione". Cosa significa per lei?

"Per me le transizioni avvengono ogni giorno: cerco di lavorare su quello che faccio dandogli una nuova forma. Ciò significa, ad esempio, arrangiamenti per le mie produzioni. La stessa serata al Castello della Rancia, uno spazio storico nel cuore delle Marche con un’atmosfera speciale, sarà come ascoltare il disco in una nuova forma. Farò e darò il massimo per questo concerto: d’altronde suono "in casa" e cercherò di ridare indietro tutto l’amore che mi è stato dato da queste terre".

Che anno è stato?

"Non mi sono mai fermata e quindi è un po’ come se non mi fossi davvero resa conto di ciò che stesse succedendo. Me lo ricordano gli altri. Ogni momento è prezioso. Ora mi aspetta un lungo tour in tutta Italia. Il mondo della musica sta cercando anche di recuperare le ferite e i buchi (dopo due anni di pandemia, ndr), c’è più voglia di fare".

Quando ha iniziato?

"Al’età di 11 anni, ho sempre detto ai miei che avrei voluto fare questo nella vita. La mia è proprio una vera "chiamata alla musica": per me è da sempre una necessità".

Si può fare musica in provincia?

"Sì certo, io sono partita da lì e ho realizzato quello che volevo. Bisogna volerlo".