La notizia che la biblioteca comunale di Recanati si accingeva a disfarsi di 264 libri perché non più utilizzabili per diverse ragioni, ha suscitato non poche preoccupazioni fra i cittadini impensieriti che i libri potessero essere buttati via. A tranquillizzare tutti è l’amministrazione che con una nota spiega che lo "scarto librario" è autorizzato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche e che con scarto "si indica l’attività specifica, disciplinata dalla legge, attraverso la quale si opera una revisione delle raccolte affinché i libri maggiormente usurati possano essere sostituiti e quindi tornare nella disponibilità dei lettori. È infatti piuttosto frequente che un volume consunto dall’uso non venga scelto per il suo scarso appeal, pregiudicando così l’accesso alla lettura dell’opera in esso contenuta. Per chiarezza – continua la nota del Comune – non tutti i volumi sono soggetti a scarto: ne sono esclusi gli importanti doni librari di personaggi recanatesi a vario titolo distintisi in ambito culturale i cui eredi hanno scelto la Biblioteca comunale come luogo di conservazione; ne è escluso il fondo antico e lo sono anche i libri rari". Infine il Comune assicura che "i libri oggetto di scarto non vengono conferiti tutti al macero: un buon numero, ad esempio, è già rientrato e rientrerà in circolazione grazie alle casette del bookcrossing, mentre andranno al macero solo quelli mutili e danneggiati in modo irreversibile".
ant. t.