"I prezzi delle materie prime sono alle stelle"

Dallo zucchero all’alcol, il liquorificio Carsetti di Camerino fa i conti con gli aumenti. "Ma non toccheremo il listino, saremmo fuori mercato"

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di Lucia Gentili

Difficoltà di approvvigionamento e prezzi alle stelle delle materie prime, come zucchero e alcol, ma anche vetro per le bottiglie e carta per le etichette. Sono le attuali criticità della Fabbrica Liquori Carsetti, che ha sede a Camerino, dei fratelli Corridoni, Giuseppe e Stellio. A differenza di altre aziende, sul fronte bollette, non registrano rincari. "Da sei-sette anni, in tempi non sospetti, ci siamo affidati ad un broker di un’agenzia di Civitanova – spiega Giuseppe – e ci ha dato i giusti consigli: il contratto per le utenze di luce e gas è bloccato, quindi fino a febbraio-marzo 2023 (salvo imprevisti) i costi dovrebbero restare invariati".

A preoccupare l’azienda di liquori, però, è appunto il reperimento delle materie prime. "Le vetrerie sono quasi tutte vincolate all’uso del gas metano – prosegue il titolare – e trovare le bottiglie diventa sempre più complicato. In pochi mesi il costo del vetro è salito del 35-40%. Non è semplice neanche trovare le capsule in alluminio per liquori e la carta per produrre le etichette. Il prezzo dello zucchero è passato da 0.62-0.63 centesimi al chilo a 1,20 euro circa, il doppio. E la Germania, il maggior produttore di zucchero da barbabietola, ha già anticipato che ci saranno difficoltà nell’approvvigionamento. Idem per l’alcol, prodotto che può derivare anche dalla distillazione di cereali come grano, alla luce dell’attuale conflitto Russia-Ucraina. Inoltre – aggiunge Carsetti – i rincari energetici, gravando sui bilanci delle famiglie, fanno sì che le stesse guardino alla spesa giornaliera in modo oculato e i liquori, non essendo beni di prima necessità, spesso rimangono nel ’limbo’ degli acquisti". La Fabbrica Liquori Carsetti vende soprattutto all’Horeca, ovvero al settore dell’industria alberghiera e alla grande distribuzione, nei supermercati.

"Non possiamo ritoccare il listino prezzi, in questa fase – conclude Corridoni, nell’azienda di famiglia dal 1974 (e titolare dal 1982) – perché altrimenti saremmo fuori mercato. Ma in previsione, il clou della produzione, tra fine settembre e Pasqua, potrebbe risentire dei rincari sulle materie prime".