"Due anni fa abbiamo fondato l’Astuta ability academy per introdurre nel mondo del lavoro ragazzi con autismo. Oggi inauguriamo "Senza;rete", progetto che si occuperà di Acca, una birra che viene lavorata da alcuni di loro e che venderemo con l’intenzione di sostenere l’associazione". A parlare è Luca Guglielmi, fondatore della onlus che dal 2021 a Civitanova si adopera per dare un futuro lavorativo a giovani autistici. Nel corso di una serata all’officina food di Macerata è stato presentato il progetto del microbirrificio: cinque dei ragazzi dell’Astuta ability academy lavorano all’imbottigliamento, all’etichettatura e al trasporto della birra, prodotta con luppoli locali in un birrificio di San Benedetto. "La nostra idea è quella di fare una vera e propria impresa, che si fa sociale in quanto l’utile viene speso per sostenere il progetto della onlus – spiega Gioia De Angelis, referente del progetto –. L’obiettivo di "Senza;rete" è quello di far lavorare i ragazzi. L’idea della birra è nata perché volevamo un prodotto davvero spendibile sul mercato. La birra che etichettiamo è prodotta da MenoAmara. Speriamo di avere un impianto di produzione nostro, che i costi per ora non permettono. Parteciperemo a eventi e feste per farci conoscere. Alcuni bar e ristoranti hanno le nostre birre". "Astuta ability academy è formata da un grande team di tecnici e psicologi che lavorano con i ragazzi diverse ore a settimana. Il progetto fornisce educazione e formazione al fine di offrire loro un’opportunità di inserimento lavorativo, con attività che possano promuovere competenze per il loro futuro – spiega il fondatore della onlus, Luca Guglielmi –. È un percorso che accompagna gli adolescenti a diventare adulti nel pieno delle loro capacità. Attualmente abbiamo venti ragazzi, con cui abbiamo fatto diverse esperienze: la scorsa estate li abbiamo portati, in aereo, in Sicilia. Quest’anno invece abbiamo girato l’Appennino tosco emiliano. Ci confrontiamo con grandi esperti in materia di autismo, come il neuropsichiatra Luigi Mazzone".
Lorenzo Fava