REDAZIONE MACERATA

I rilievi all’atto aziendale dell’Ast. La Regione indica i correttivi

È stato approvato il documento a patto che l’Azienda si adegui in sede di adozione. Necessario prevedere anche la nomina di un responsabile per la Cybersicurezza.

Sono previsti 11 Dipartimenti e 194 unità operative di diverso livello

Sono previsti 11 Dipartimenti e 194 unità operative di diverso livello

La Regione ha approvato l’Atto Aziendale dell’Ast di Macerata con una serie di rilievi "a cui l’Azienda dovrà adeguarsi" in sede di adozione dello stesso Atto. Dal punto di vista organizzativo, va rilevato che dal punto di vista quantitativo i numeri non cambiano, resta l’organizzazione per distretti territoriali, sono previsti 11 Dipartimenti e 194 unità operative di diverso livello: 80 unità operative complesse (Uoc), 30 Unità operative semplici dipartimentali (Uosd) e 80 Unità operative semplici. Per quanto riguarda l’area ospedaliera, con riferimento alle Uoc e Uosd Oncologia, Uoc Allergologia, Uoc Nefrologia, Uoc Dermatologia, Uoc Nefrologia, Uoc Pediatria e le Uosd (Malattie infettive, Neurofisiopatologia, Diagnostica broncopneumologica, Geriatria, Chirurgia Vitreo-retinica, Ematologia, Oncologia ambulatoriale e Dh, Oncologia ambulatoriale e Dh, Ginecologia oncologica, Neonatologia e follow-up neonatale) "si invita l’Azienda alla verifica della conformità organizzativa rispetto a quanto prescritto dagli atti programmatori regionali e nazionali". Non è chiaro, in questa formulazione, se la verifica investa anche le scelte già annunciate, vale a dire la "distinzione" della Neonatologia dell’ospedale di Macerata, che dovrebbe diventare una Unità operativa semplice dipartimentale (Uosd) con un suo responsabile, dall’Unità operativa complessa di Pediatria; l’attivazione all’ospedale di Civitanova di una Uosd di Neurologia e una Uosd di Pneumologia, il trasferimento a Civitanova della chirurgia tiroidea, La Regione sottolinea anche che "Il mantenimento in attività dei Punti nascita e della Breast Unit deve essere subordinato agli standard previsti dalla normativa regionale e nazionale", un inciso certamente non casuale, visto che in qualche caso i numeri potrebbero non bastare. Quanto all’Area territoriale, si evidenzia che non viene specificata la distinzione tra le Case della Comunità Hub e le Case della Comunità Spoke, non viene definita l’autonomia tecnico gestionale e autonomia economico finanziaria del Distretto, non vengono menzionate le Unità di continuità assistenziale (Uca). L’atto poi attribuisce il coordinamento dei servizi territoriali (comprendenti le Unità Operative afferenti all’Area Territoriale, tra cui i Distretti) sia al direttore Sanitario che al direttore Socio sanitario: "Si invita l’Azienda a rendere coerenti le funzioni del direttore socio sanitario con quanto previsto dalla legge regionale 19/20222". Con riferimento alle Uoc Farmacia Territoriale e Uos Controllo e Monitoraggio della Spesa Farmaceutica, collocate all’interno del "Coordinamento dei Servizi Territoriali", si rileva che "tali strutture rispondono gerarchicamente al direttore sanitario e funzionalmente al direttore sociosanitario", una situazione da chiarire. Altri rilievi riguardano l’ufficio relazioni sindacali (non viene detto dove sarà collocato, se nello staff di direzione o nella Uoc risorse umane), la necessità di specificare in dettaglio le funzioni del direttore generale e le modalità di funzionamento del collegio di direzione, il numero dei membri e gli eventuali profili del "consiglio dei sanitari" e di fare chiarezza sulla collocazione del Servizio professioni sanitarie. Necessario prevedere anche la nomina di un responsabile per la Cybersicurezza.

Franco Veroli