I ristoratori sperano: prenotazioni last minute Micarelli: "Ma io tengo chiuso per protesta"

Il titolare del Verde Caffè: impossibile lavorare soltanto all’aperto, così è una presa in giro. Zeppilli: "Servono orari più flessibili"

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di Chiara Sentimenti

Al pienone della costa e della montagna, Macerata risponde con un primo maggio a due facce. Da un lato, infatti, c’è chi decide di non aprire, perché l’incertezza del tempo e "la presa in giro" delle aperture soltanto all’aperto inducono a desistere; dall’altro, invece, c’è chi sceglie di non mollare e sta già ricevendo diverse prenotazioni di gente che ha deciso di trascorrere la festa in città, approfittando anche dei musei aperti e gratuiti. "Qualcosa si sta muovendo – ammette Letizia Carducci dell’Osteria dei fiori –, ma noi stiamo lavorando ancora molto con l’asporto. Probabilmente il tempo incerto non ci aiuta". Decisamente più arrabbiato è Gabriele Micarelli del Verde Caffè, che ha deciso di non aprire per niente in questi giorni in segno di protesta. "Ho tenuto il ristorante chiuso in questi giorni e farò lo stesso anche per il primo maggio (oggi, ndr), perché reputo che farci lavorare soltanto all’aperto sia davvero una presa in giro – protesta Micarelli –. E se poi dovesse piovere come è già successo in questi giorni? Per riaprire la mia attività devo sospendere la cassa integrazione ad almeno sette o otto persone, ma gli incassi sono talmente ridotti che non riuscirei nemmeno a pagarli. Questa apertura è stata pensata dal governo soltanto per agevolare chi lavora con gli aperitivi, ma per un ristorante che deve allestire ombrelloni e spazi esterni è ancora troppo rischioso. Poi, quando arriverà la stagione estiva, se ne potrà riparlare". Restano chiusi anche i ristoranti "La volpe e l’uva" (se il tempo dovesse migliorare, il locale riaprirà la prossima settimana) e "Vere Italie", che ancora non ha calendarizzato l’apertura dopo lo stop imposto alle attività per la pandemia da Coronavirus. Confermano, invece, il trend positivo dei primi giorni della settimana "Centrale.Eat" e "DiGusto", dove le prenotazioni continuano ad arrivare. "Per ora abbiamo diverse prenotazioni per il pranzo del primo maggio, meno per la cena, perché il tempo e il coprifuoco ancora pesano negativamente sulle richieste della clientela – spiega Aldo Zeppilli, titolare del ristorante che si affaccia in piazza della Libertà –. Un po’ di movimento sta riprendendo e, abituati al niente a cui siamo stati costretti per mesi, tutto quello che arriva qui è ben accetto". "Certo – aggiunge Zeppilli –, la speranza è di tornare al più presto a una vera normalità con degli orari più flessibili e potendo usufruire degli spazi interni, per permettere a tutti di lavorare". "Devo dire che abbiamo molte prenotazioni – aggiunge Marco Guzzini, titolare del ristorante DiGusto – e un po’ ce lo aspettavamo, perché la voglia di tornare al ristorante si era sentita in questi giorni dell’inizio della settimana, nonostante il tempo sia stato piuttosto incerto. Le persone chiamano più per il pranzo che per la cena, ma ce ne sono molte che preferiranno rimanere qui in città. Abbiamo alcune richieste anche per domani e per la prossima settimana, nel corso della quale il tempo dovrebbe dunque migliorare, e proseguiamo anche con il delivery, perché molte persone ancora non si fidano di uscire di casa per il pranzo al ristorante". Stanno partendo piano piano le prenotazioni anche al ristorante "Cortile", in via Tommaso Lauri. "Il tempo ancora incide negativamente – spiega la chef Nadia Lattanzi –, ma qualcuno che non soffre il freddo ha comunque cominciato a prenotare. Tuttavia, ci aspettiamo qualche prenotazione all’ultimo minuto per il giorno del primo maggio".