PAOLA OLMI
Cronaca

I segreti del maestro vetraio: "Una sfida lunga quarant’anni, imparo dai grandi di Murano"

Viaggio nel laboratorio del cingolano Mauro Puccitelli: quando lavoro non riesco a gestire il tempo "Il vetro mi ha sempre parlato, mi affascina la sua lealtà e trasparenza. Con lui non puoi mentire".

PAOLA OLMI
Cronaca

I segreti del maestro vetraio: "Una sfida lunga quarant’anni, imparo dai grandi di Murano"

Mauro Puccitelli ha l’x-factor, è un assioma. Tutti lo sanno ad eccezione di lui stesso. Classe 1952, nasce a Cingoli, si diploma all’Accademia di belle arti a Urbino e insegna tecniche pittoriche in istituti d’arte a Chiavari, Monza, Trento (dove conosce Roberta Merlo, che diventerà sua moglie) e dal 1976 a Macerata dove insegna fino alla pensione che gli concederà tutto il tempo da poter dedicare alla sua passione, la lavorazione del vetro a lume, con fuochi da lui ideati per poter soddisfare al meglio le sue esigenze. Puccitelli è così talentuoso da essere riconosciuto al pari dei maestri vetrai di Murano dai quali all’inizio ha rubato tecniche e segreti e che poi sono diventati suoi amici e colleghi. Attualmente vive in una località che anche il navigatore segnala come "senza nome", in una casa di imbottita di storia, quella della sua famiglia, fra le montagne, il lago e gli ulivi. È Frontale di Apiro, vicino Moscosi di Cingoli. L’ingresso della sua accogliente abitazione è il suo laboratorio dove barre di vetro colorato e lumi per la lavorazione sono sempre a lavoro, dalla mattina fino a notte fonda. Dietro una porta c’è la sua fornace dove produce alcuni tipi di vetro, altri li acquista a Murano, e dove tiene corsi a richiesta.

Puccitelli, quante ora lavora al giorno?

"Quando lavoro il vetro non riesco più a gestire più il tempo. Inizio a realizzare un oggetto ed è lui che mi dice quando è terminato e che è il momento di fermarmi".

Lei considera il vetro come un amico...

"Mi ha sempre parlato. Mi affascina la sua lealtà, trasparenza. Con il vetro non si può mentire ed è sufficiente un minimo errore perché vada in frantumi annullando tutto l’impegno messo per realizzare un oggetto. Fra me e il vetro c’è una stima e una sfida continue. Dopo oltre quarant’anni di convivenza fatta di prove, esperimenti, costanza, innovazione, intuizioni, regole, consigli preziosissimi dei maestri a Murano come Pino Signoretto e Vittorio Costantini, posso dire che cominciamo a capirci".

Le ha creato dipendenza artistica?

"Sì – sorride Puccitelli –, il vetro mi spinge costantemente a fare cose complesse, innesca su di me un meccanismo che non mi dà pace. Sono felice di ciò che produco ma non mi basta, vorrei fare di più, inventare nuove tecniche, percorrere nuove strade, nuove soluzioni".

Quando ha iniziato a produrre le sue sfere?

"Alcuni anni fa. Ho notato che le lavorazioni – conclude – devono avere un certo spessore per non rompersi quando vengono maneggiate. A me piaceva realizzare oggetti molto piccoli e delicati prendendo spunto dalla natura. Dovevo trovare una soluzione per proteggere i miei lavori e così ho iniziato a inserirli in sfere che hanno le dimensioni più svariate, da quelle che si possono appendere su un ramo, o un albero di Natale, a vere e proprie sculture. La sfera è una sorta di protezione, seppur fragile anch’essa, al microcosmo che creo. È anche un messaggio che mi piace dare: proteggere l’ambiente che ci è stato regalato".

Quando partirete per il mercato natalizio in programma a Merano?

"Nei prossimi giorni – dice la moglie Roberta che insieme con loro figlio Diego lavora il vetro artistico – e ci tratterremo tutti e tre fino a gennaio. Quest’anno abbiamo due casette in modo da poter dedicare più spazio alle sfere di vetro che sono richiestissime e al laboratorio dove Mauro realizza in tempo reale oggetti che gli vengono richiesti dai tanti visitatori".