I settant’anni della Civitas Mariae

Consiglio comunale straordinario per la ricorrenza. Parcaroli: "Dobbiamo vivere in armonia col prossimo"

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di Barbara Palombi

Riunione straordinaria del consiglio comunale che ha celebrato i settant’anni dalla intitolazione di Macerata ’Civitas Mariae’. Alla presenza del sindaco Sandro Parcaroli e del vescovo Nazareno Marconi, il consiglio comunale ha ribadito l’importanza di questa giornata, celebrata con una serie di iniziative fatte in accordo con le autorità ecclesiastiche. Con la seconda delibera votata all’unanimità, si è voluta ricordare l’istituzione di questa celebrazione. "La collaborazione che la Chiesa vive con le istituzioni – è intervenuto il vescovo Nazareno Marconi – contribuisce a tutelare la laicità dello Stato, evitando ogni deriva laicista e teocratica. L’espressione “Libera Chiesa in libero Stato’’ sottintende l’impegno di riconoscere la libertà e la dignità nell’obiettivo di servire il bene comune. Quando settant’anni fa, il consiglio comunale deliberò di ripristinare sulla facciata del Comune l’immagine della “Mater Misericordia’’ e di completarla con la frase “Civitas Mariae’’ si segnò un passo importante. Oggi la grande sfida è rappresentata dai lavori post-sisma. Dobbiamo evitare di cadere nella semplice conservazione che non sa diventare tradizione. Il passato va conservato e trasmesso come realtà viva perché stimola il dialogo e la progettazione del futuro". Un momento celebrativo importante per l’intera comunità che, tramite la figura di Maria, ha l’opportunità di riflettere sull’importanza della donna e del suo ruolo all’interno della società. "La donna va collocata in un progetto più ampio – ha aggiunto la consigliera regionale Anna Menghi – per creare una convivenza in cui l’elemento femminile può fare la differenza. Una vera politica di genere non chiede di rinnegare ma di valorizzare le specificità facendone un elemento di ricchezza". "Oggi siamo qui – spiega il sindaco Sandro Parcaroli – per rinnovare un patto che negli anni ha contribuito a costruire l’identità della nostra città, capace di mettere al centro il valore delle persone. Celebriamo questa ricorrenza che va a ricordare il 1952 come momento fondamentale nella costruzione di un comune sentire. Macerata è la città di Maria, figura che racchiude in sé un modello di virtù da prendere come esempio per vivere in armonia con il prossimo". "È giusto ricordare e celebrare il valore laico di questa cerimonia – sottolinea la consigliera Stefania Monteverde – un atto importante per la città che indica una relazione dialettica in cui convivono fede e laicità".