"Invece di sanare le carenze di personale, il gruppo Kos Care stipula un contratto con le sigle sindacali del commercio". John Palmieri, Mariella Mazzalupi e Marcello Evangelista, segretari rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si dicono per nulla sorpresi "dalla mancata risposta dell’amministratore delegato Giuseppe Vailati Venturi in merito alla forte contrazione di personale alla Rsa di Montecosaro". Quanto al nuovo contratto "’Confcommercio salute e sanità’, che sia “uno strumento adeguato a sostenere Kos Care in un contesto che cambia“, come dice l’amministratore, è vero. La crisi energetica e la guerra alle porte dell’Europa sono la tempesta perfetta per far ritornare i profitti del gruppo ai livelli pre pandemici. Tant’è vero che l’unico che si arricchisce è il gruppo Kos. Un modo originale quello dall’ad Vailati Venturi di "riconoscere la dedizione dei dipendenti". Anziché sanare le carenze di personale denunciate dai sindacati Cgil, Cisl, Uil della funzione pubblica, l’azienda preferisce sottoscrivere dopo Pasqua un contratto con i sindacati del commercio. Un uovo di pasqua avariato per gli oltre 45 lavoratori della Rsa di Montecosaro. Infatti il contratto salute e commercio, che in ambito nazionale non è stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, prevede la 14esima mensilità e gli scatti triennali di anzianità, ma gli infermieri e soprattutto gli Oss ci rimettono. In base al nuovo contratto rispetto a quello Aris-Rsa, un Oss ha una paga base mensile minore di quasi 20 euro, non c’è più il premio di incentivazione (500 euro previsti da Aris), le ferie annue passano da 34 a 26 giorni, non c’è traccia dell’emolumento aziendale Aris, Edr e superminimo Aris che contribuiscono nel complesso a circa 1.689 euro. Se aggiungiamo i mancati introiti derivati dalle tariffe al ribasso del Ccnl salute e commercio per notturni e festivi, e la sparizione dell’indennità giornaliera sui tre turni, le entrate diminuiscono di ulteriori 512 euro. In tutto per un Oss si tratta di 2.200 euro annui in meno, e si arriva a 4.300 euro se consideriamo il mancato rinnovo Aris-Rsa con oltre 11 anni di arretrati. Anche peggio va per gli infermieri, che hanno già espresso sdegno e la volontà di migrare altrove. Anziché riconoscere il sacrificio dei lavoratori, rinnovare il contratto scaduto dal 2012 e dare il giusto riconoscimento economico – concludono Cgil, Cisl e Uil – l’azienda sottrae risorse dalle tasche dei lavoratori". Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fp dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori, teso a uno sciopero collettivo.
CronacaI sindacati al gruppo Kos: "Resta irrisolto il problema del personale"