
Il Pd accusa: spariti 5,6 milioni dal 2025 al 2028, Macerata è l’unica a non aver fatto sentire la sua voce
"Abbiamo cercato di sollecitare un impegno nei confronti del governo perché il taglio è pesante. Ci è stato risposto che anche in precedenza succedeva così e che, dunque, non c’è alcun bisogno di disturbare. Senza rendersi conto, però, che c’è un limite, superato il quale l’ente non riesce più a garantire i servizi". Narciso Ricotta, consigliere provinciale del Partito democratico, spiega in questo modo il senso della mozione presentata insieme ai colleghi Andrea Gentili, Stefania Stimilli e Richard Dernowski, respinta dalla maggioranza di centrodestra.
Le previsioni iniziali dicevano che nel quadriennio 2025-2029 la Provincia di Macerata avrebbe perso finanziamenti stimabili in 811.910 euro, una somma consistente a cui, però, si sono ora aggiunti altri tagli – come rilevato dal deputato Pd Augusto Curti –, che tra il 2025 e il 2028 valgono ben 5,6 milioni di euro. "Con un colpo di forbice vergognoso – scrive Curti – il governo Meloni ha sottratto alle Province marchigiane oltre 24 milioni destinati alla manutenzione straordinaria delle strade tra il 2025 e il 2028. Una sforbiciata che lascia i territori senza risorse adeguate, ma con la stessa rete viaria da gestire per i medesimi rischi quotidiani per chi la percorre".
Andrea Gentili, capogruppo di "Una Provincia per tutti", è molto duro: "Abbiamo presentato la mozione per impegnare il presidente e l’amministrazione provinciale a promuovere un’azione di sensibilizzazione e sollecitazione nei confronti del governo nazionale e del Parlamento affinché vengano rivisti i tagli previsti agli enti locali, con particolare attenzione alla sofferenza sulla spesa corrente e ai tagli progressivi. Il centrodestra ci ha accusato di speculazione politica, ma la verità è che hanno cercato di difendere l’indifendibile, e nel frattempo sono arrivati altri tagli". Gentili, che è sindaco di Monte San Giusto attacca: "Per destinare risorse al ponte sullo stretto di Messina le sottraggono a ottomila Comuni e 107 Province che, di questo passo, rischiano di non aver più risorse neanche per chiudere le buche sull’asfalto. Siamo davvero al limite, si rischia di compromettere l’erogazione dei servizi ai cittadini e di non poter fare interventi necessari".
Una scelta contestata da Comuni e Province, ma con una eccezione. "In uno scenario in cui l’Anci, l’Upi e la Lega delle autonomie locali hanno espresso tutta la loro protesta, al di là del colore politico, spicca il silenzio della Provincia di Macerata, la sola che non ha proferito parola nei confronti di questa scelta scellerata del governo. Noi vogliano che Province e Comuni non siano penalizzati da tagli che compromettono la qualità dei servizi e la capacità di investire sul futuro".
Il fatto è che gli enti locali rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini in quanto svolgono un ruolo fondamentale nell’erogazione di servizi pubblici essenziali, quali istruzione, trasporti, assistenza sociale, manutenzione del territorio e promozione culturale. Ma se si pianifica un taglio continuo delle risorse questo ruolo viene compromesso.