I volontari al lavoro tra gli alluvionati "Superiamo insieme questa tragedia"

Le donne e gli uomini di Macerata Soccorso in prima linea per dare una mano a Barbara e Sassoferrato "Vedere case e aziende invase da melma e detriti fa venire le lacrime agli occhi, non perdiamo la speranza"

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Non appena la richiesta di aiuto è arrivata, i volontari di Macerata Soccorso erano già pronti alla partenza. Perché nessuno si è tirato indietro di fronte alla necessità di dare il proprio contributo per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione che ha devastato il nord delle Marche la scorsa settimana. I volontari dell’associazione di protezione civile maceratese sono impegnati da tre giorni, suddivisi in squadre di quattro-sei persone ciascuna, nelle zone più devastate che, di volta in volta, vengono segnalate dalla Regione. "Ogni sera – spiegano Adriano e Sauro Salvucci, presidente e vicepresidente di Macerata Soccorso – dalla Regione ci comunicano dove dovremmo andare la mattina successiva a dare il nostro contributo, in base alle necessità che si presentano ogni giorno. E noi abbiamo sempre un certo numero di volontari a disposizione. Siamo partiti sabato con quattro volontari distaccati a Porto Recanati e una quindicina tra Macerata e Pollenza dopo che si era alzato il forte vento. Domenica, invece, una squadra è partita per Barbara (in provincia di Ancona) con due mezzi, di cui uno dotato di pompa idrovora per aspirare l’acqua, per dare supporto in un’azienda metalmeccanica invasa da fango e detriti. Oggi (ieri, ndr) siamo a Sassoferrato in una falegnameria dove stiamo lavando i macchinari, anche questi completamenti coperti dal fango". Un lavoro continuo quello dei volontari maceratesi che si sono messi fianco a fianco delle popolazioni colpite dall’alluvione che, però, non si sono fatte abbattere da questa tragedia. Perché quello che rimarrà dopo questa alluvione è anche il grande senso di forza e solidarietà che si è sviluppato perfino tra perfetti sconosciuti. "Vedere queste aziende, le case, i campi completamente invasi da fango e detriti fa veramente venire le lacrime agli occhi – continua Sauro Salvucci –. Quella in cui siamo intervenuti a Barbara, ad esempio, è un’azienda artigianale in cui si sta cercando di lavare tutti i macchinari per capire quanto e cosa si potrà recuperare, ma i proprietari si sono rimboccati le maniche per rimettersi in piedi al più presto. Quello che abbiamo visto è come tutti si diano una mano l’uno con l’altro e nessuno stia cercando di perdere la speranza. Sono tutti determinati a superare questo momento difficile e lo stanno facendo insieme, sia tra parenti, ma anche tra persone che non si conoscono e che sono accorse per dare una mano".