Ibuprofene e altri farmaci esauriti: farmacie in difficoltà anche a Macerata

Il presidente dell’Ordine Diomedi: "C’è carenza di prodotti classici, ma anche di salvavita.Concordiamo con i medici terapie alternative"

Macerata, 2 novembre 2022 - Scaffali vuoti nelle farmacie, dove mancano i prodotti di uso più comune quanto quelli salvavita. E anche le medicine per i bambini scarseggiano sempre più. L’Agenzia del farmaco stima che siano oltre tremila ormai i prodotti divenuti irreperibili.

Medicine introvabili: farmacie in difficoltà
Medicine introvabili: farmacie in difficoltà

Ovviamente, non fa eccezione il maceratese. "Stiamo facendo il possibile, ma ci sono grandi difficoltà con alcuni prodotti – conferma Luciano Diomedi, presidente dell’Ordine dei farmacisti –, sia i farmaci più classici che i salvavita. In qualche caso si riesce a portare avanti comunque la terapia, facciamo il possibile ricorrendo anche alla rete delle farmacie per la continuità terapeutica del paziente. Capita che un prodotto sia a Tolentino e non a Civitanova, allora ci organizziamo per farglielo avere. Ci sono ancora scorte, cerchiamo di reggere, nella speranza che la produzione riprenda, ma il problema è comune a tutta Europa. Non manca solo un prodotto di una determinata marca, mancano anche i generici".

Una delle molecole introvabili è ad esempio l’Ibuprofene, usato contro le forme lievi di Covid. "Ormai lo troviamo solo come parafarmaco, come medicinale non si trova più". Si tratta del Brufen, prodotto di uso comunissimo, e del Nurofen, farmaco pediatrico di largo consumo. Ma le molecole introvabili sono numerose. Scarseggia anche la molecola del Muscoril, e mancano tantissimi altri antibiotici, antidolorifici, diuretici, persino antiepilettici.

"Alcuni sono necessari per la popolazione, danno al paziente una vita dignitosa. Altri sono salvavita. Cerchiamo di arrangiarci, concordando con i medici terapie alternative: i medici infatti non hanno la percezione sulla distribuzione dei farmaci, e tocca a noi allertare e segnalare il problema cercando una soluzione. In certi casi purtroppo si deve cambiare del tutto la terapia". Il problema, prosegue Diomedi, è iniziato sei mesi fa "dopo il Covid, e si è acuito nell’ultimo mese, quando è esploso. Non si trovano più i principi attivi, la maggior parte dei quali arriva dalla Cina. Come non si trovanoi microchip, non si trovano le molecole. In Italia abbiamo grandissime difficoltà, e a pagarne il prezzo sono soprattutto le persone dai 60 anni in su, che sono i nostri clienti principali".

L’Aifa monitora di continuo la situazione, segnalando sul proprio sito quali farmaci siano divenuti irreperibili per grande richiesta o difficoltà nella produzione. Ma al momento non è chiaro quale possa essere la soluzione, e quando questa potrà essere trovata.