iGuzzini, accordo con i sindacati: meno licenziamenti e soldi a chi se ne va

Recanati: da 103 a 42 licenziamenti, 31 impiegati e 11 operai. Ieri le assemblee, ok delle maestranze

I rappresentanti sindacali hanno raggiunto l’accordo con l’azienda sugli esuberi

I rappresentanti sindacali hanno raggiunto l’accordo con l’azienda sugli esuberi

Recanati (Macerata), 6 novembre 2021 -  Da 103 a 42 esuberi alla iGuzzini Illuminazione: questo l’importante risultato ottenuto dalla trattiva portata avanti da fine settembre ad oggi dalle organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl all’indomani dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla proprietà, il gruppo svedese Fagerhult.

Inoltre l’azienda è pronta a concordare con le organizzazioni sindacali e la rsu aziendale la definizione degli incentivi alle uscite dei pensionandi e di chi non si opporrebbe al licenziamento stesso. Le sigle sindacali non dicono altro ma da quello che si è sentito ieri in assemblea si sarebbe parlato anche di possibili incentivi per chi sarà disposto ad uscire prima dal lavoro, Chi si offrirebbe volontario, pur trovandosi lontano almeno tre anni dall’età pensionabile, dovrebbe avere un incentivo di 18.000 euro lordi, se mancano due anni l’incentivo proposto è di 8 mila euro lordi, per un anno dalla pensione si scende a 5 mila mentre se mancano 8 mesi alla pensione la proposta è di 2.000 euro.

L’accordo sin qui raggiunto è stato comunicato ieri alle maestranze durante le assemblee sindacali che si sono tenute presso la iGuzzini Illuminazione spa. "I lavoratori e le lavoratrici – si legge in una nota del sindacato – hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali e alla rsu di proseguire il confronto con la direzione aziendale il prossimo martedì 9 novembre alle condizioni rappresentate nelle assemblee sindacali di oggi".

Ad essere interessati del provvedimento di licenziamento, quindi, saranno 42 dipendenti di cui 31 impiegati e 11 operai e di questi 2 sono magazzinieri fuori sede a Milano. La procedura si svolgerà rapidamente e l’accordo è che tutto possa terminare addirittura entro la fine di novembre. Le maestranze hanno chiesto anche l’assicurazione che, se all’inizio dell’anno dovesse perdurare la crisi di fatturato registrata oggi, non ci saranno ulteriori esuberi e licenziamenti (oggi il personale è 736 unità) ma eventualmente si attingerà nuovamente a un nuovo periodo di cassa integrazione.

Sanno bene, infatti, che sin dal marzo di un anno fa si è verificato un calo della produzione, dovuto ovviamente al Covid, e chiedono, per questo, l’impegno della proprietà per investimenti futuri e la condivisione di uno sviluppo aziendale quali principali elementi per la tutela della continuità occupazionale.

Cristiano Venturini, ceo di iGuzzini illuminazione, nella nota con cui spiegava l’esigenza di avviare la procedura di licenziamento collettivo ricordava che l’azienda, "nonostante le sfide e l’elevata aleatorietà del momento, ha continuato ad investire per perseguire nuove evoluzioni tecnologiche e nuovi prodotti innovativi, e ad espandere la presenza sui mercati internazionali".

Nonostante ciò il fatturato dell’azienda pian piano è diminuito passando dai 238 milioni di euro del 2019 ai 190 del 2020 e presumibilmente ai 200 di quest’anno con un calo del 16% rispetto al 2019 che, in termini di soldi, significa circa 40 milioni in meno di ricavi.