Il barista: "Non ci ho pensato un attimo e gli ho tolto il coltello di mano"

Cipolletta e un cliente hanno diviso i due, poi ha soccorso il ferito: "Perdeva molto sangue, l’ho portato subito all’ospedale"

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Non ci ha pensato neppure un attimo ad intervenire, anche ponendo a rischio la propria vita, il gestore del bar Mirò, Mirco Cipolletta, che ieri notte ha assistito all’aggressione di Omar Pintucci ai danni di un giovane marocchino, anche lui di Recanati. Quando all’esterno del suo locale sono cominciati ad agitarsi gli animi, Cipolletta (nella foto) stava servendo i clienti. "Ho visto entrare il giovane marocchino che spaventato mi diceva di essere stato minacciato con un coltello da un uomo - racconta -. Ho cercato di riportare la calma e sembrava che effettivamente gli animi si fossero placati. Così, il giovane è uscito dal mio locale". Ma di lì a breve, come hanno riferito anche i carabinieri, la situazione è degenerata di nuovo con l’uomo che ha estratto dalla tasca un coltello a scatto avventandosi contro il ragazzo. "Ho avvertito la gravità di quello che stava accadendo - prosegue Cipolletta -, mi sono precipitato fuori e ho raggiunto i due e, aiutato anche da un altro giovane avventore di origini nigeriane, sono riuscito a disarmare l’uomo. Sono stati momenti terribili perché l’adrenalina era a mille, ma sono riuscito ad afferrare la mano del 47enne e a togliergli il coltello, evitando che colpisse ancora il ragazzo". A questo punto l’uomo ha desistito e si è allontanato. "Ho preso, allora, in braccio il giovane 22enne e l’ho adagiato davanti al bar. Quindi ho preso del ghiaccio e della carta assorbente da cucina per tamponare le ferite perché perdeva molto sangue. L’ho caricato in auto e l’ho trasportato al pronto soccorso di Recanati". Qui il giovane è stato posto su un’ambulanza e condotto a Torrette dove è ancora in prognosi riservata. "Non mi sento affatto un eroe, ho fatto solo il mio dovere". Ma se non fosse stato per lui, poteva finire peggio.

Asterio Tubaldi