Il benessere individuale prima del lavoro

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Alessandro

Feliziani

Una palestra di Macerata rischia di dover chiudere, perché non trova istruttori, molti ristoranti della costa lamentano la carenza di camerieri stagionali, il più grande parco divertimenti d’Italia ha ridotto l’orario di apertura per mancanza di animatori dei giochi.

Tutti danno la colpa di ciò al reddito di cittadinanza, poiché offre un pur minimo introito senza dover lavorare. Ma le cause sono anche altre: molti giovani dichiarano di rinunciare ad alcune occupazioni stagionali per i turni di lavoro

stressanti, per i salari inferiori ai mille euro mensili, per l’assenza di garanzie riguardo all’assunzione definitiva e, non ultimo, per il lavoro precario, che toglie spazio ad altre opportunità (studio compreso) utili a costruire un futuro.

La carenza di lavoratori stagionali è oggi anche conseguenza della recente pandemia, che ha fatto “rivalutare” la salvaguardia della salute. La recente indagine “Italiani e

lavoro nell’anno della transizione”, condotta da SWG per conto della Federazione

consulenti del lavoro, ha rivelato che il 49% degli intervistati desidera trovare un

lavoro compatibile con le esigenze di vita personale e con livelli minimi di stress.

Il “benessere individuale” è l’obiettivo primario dichiarato dagli under 35 e questo

spiega i numerosi casi di giovani, anche laureati, che abbandonano le città per vivere nei piccoli borghi o che scelgono la campagna, dove innovano aziende agricole dei

loro avi. È il caso di Matteo Cesari, “fuggito” dalla natia Milano per dedicarsi alla

vigna di vernaccia del nonno a Serrapetrona o di Marco Scolastici, che ha lasciato

Roma per far rifiorire a Macereto di Visso l’antica attività pastorizia di famiglia.

Come loro ha fatto anche Roberto Marcantoni, che ha abbandonato lo studio legale a

Biella, per produrre olio a Serralta di San Severino. Giovani che scommettono sulla

campagna con estro e innovazione “contro il logorio della vita moderna”, restituendo vitalità ad un settore a lungo trascurato.