"Il boomerang delle sanzioni, sos imprese"

"Siamo tutti estremamente toccati da quanto sta avvenendo in Ucraina, colpita da più di un mese da una guerra scellerata, ma non possiamo restare indifferenti di fronte alle conseguenze che si stanno abbattendo sulle nostre imprese". Enzo Mengoni, presidente di Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli e Fermo, lancia l’allarme sui rischi di un effetto boomerang delle sanzioni europee nei confronti della Russia. "Se ci fidiamo dell’efficacia delle sanzioni – sottolinea –, pretendiamo però che le stesse debbano essere studiate in modo da non danneggiare le aziende, come purtroppo sta accadendo. Diciamo basta a prese di posizione forse troppo accondiscendenti con la linea americana, basta guardare soltanto in una direzione, lasciandosi dietro centinaia di imprese sull’orlo della chiusura. E molte chiuderanno se non si riuscirà subito a mettere sul tavolo concrete ed efficaci proposte che garantiscano la tutela del sistema produttivo. Il nostro è un appello alla politica a tutti i livelli, locale e nazionale, perché ci si deve rendere conto che siamo concretamente a rischio di collasso". La criticità della situazione è quella che ogni giorno si tocca con mano, in particolare sul fronte dell’esponenziale aumento dei costi per l’energia. "In questi giorni, molti imprenditori come me – prosegue Mengoni – hanno ricevuto le bollette di energia e gas, constatando aumenti esorbitanti. Conti alla mano, la scelta è tra indebitarsi per continuare a rimanere aperti o chiudere, visto che questi costi impattano drammaticamente sulla vita dell’impresa, perché non possono certo essere scaricati sul prezzo finale del prodotto. Nel mio caso, ad esempio, dovrei vendere il pane a 13 o 14 euro al chilo". Non si vuole, però, mettere in discussione le sanzioni: si chiede solo che queste siano pensate e attuate in modo da evitare pesanti ricadute sull’economia. "Tendenzialmente – dice Mengoni –, potremmo essere d’accordo con la sospensione dell’acquisto del gas dalla Russia, ma sono già pronte solide alternative? Non ci bastano più i se o le previsioni, vogliamo certezze. Quale futuro ci possiamo aspettare se l’unica via per evitare il fallimento, in particolar modo per micro e piccole imprese, sembra essere quella d’interrompere la attività produttiva?" Franco Veroli