
L’avvocato Giovanni Bora
Il figlio era stato graffiato al polpaccio da un cane e il padre del ragazzino, poco dopo, aveva raggiunto il proprietario dell’animale e lo aveva aggredito, sbattendogli ripetutamente il viso a terra e provocandogli gravi lesioni. Per questo è stato condannato a due anni e due mesi un uomo di 52 anni, Luca Ciarlantini, originario di Roma e residente a Sefro.
Il fatto era avvenuto il 19 ottobre 2023 a Castelraimondo. Erano circa le 20.30 quando un uomo di 62 anni, del posto, era uscito di casa per portare a spasso, con il guinzaglio, il cane della madre. A un certo punto aveva incontrato il giovane, figlio del 52enne, che stava giocando a pallone. Il cane, dopo aver visto la palla, era sfuggito al controllo del padrone per rincorrerla e, preso da un momento di euforia, cercando di afferrare la palla con una zampa, aveva graffiato il polpaccio di una gamba del ragazzino. Il proprietario del cane era rientrato per legare il cane in casa ed era uscito di nuovo, subito dopo, per raggiungere il ragazzino e sincerarsi di come stesse. Non sembrava nulla di grave, a parte lo spavento. Così il 62enne era rientrato a casa della madre.
Ma una volta uscito, mentre era al volante del suo furgone per tornare a casa sua, era stato raggiunto dal padre del ragazzino che gli aveva fatto cenno di fermarsi. Il 62enne non aveva fatto in tempo a scendere dal mezzo che, secondo l’accusa sostenuta ieri in aula dal pm Francesca D’Arienzo, era stato aggredito, afferrato dietro alle spalle e poi gettato a terra, trascinato lungo la strada. Il 62enne aveva battuto la faccia a terra e seguito all’aggressione aveva riportato ferite al volto, la frattura delle ossa del naso, e un trauma oculare che gli aveva provocato un indebolimento permanente delle capacità visive. Il ferito era stato poi portato al pronto soccorso dell’ospedale di Camerino, accompagnato dalla figlia che lo aveva visto rientrare a casa con il volto ricoperto di sangue: per lui venti giorni di prognosi.
La vicenda era stata denunciata ai carabinieri della stazione di Castelraimondo e il 52enne Ciarlantini, padre del ragazzino, era finito sotto accusa per lesioni. Ieri sulla vicenda si è concluso il processo con il rito abbreviato, davanti al giudice Domenico Potetti. Il 52enne, difeso dall’avvocato Giovanni Bora, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione, come chiesto dal pm D’Arienzo. Alla vittima, che si era costituito parte civile assistito dall’avvocato Luca Belardinelli, è stato riconosciuto un risarcimento di 10mila euro.
Chiara Marinelli