Il cardinale Zuppi: "Filmare l’omicidio è vita pornografica"

"È vita pornografica riprendere col telefonino" il pestaggio" a morte di un uomo. Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi, intervenendo al Meeting di Rimini, ad un incontro sul titolo della kermesse, "Una passione per l’uomo". Il riferimento è all’omicidio, il 29 luglio scorso, del venditore ambulante 39enne nigeriano Alika Ogorchukwu, soffocato dal campano Filippo Ferlazzo. "C’è stata polemica – ha detto Zuppi – su quello che si poteva fare, sul non si è fatto niente: non so, forse c’è stata la paura" che ha bloccato le presone, "ma tirare fuori il telefonino no: questo fa parte della vita pornografica", priva di compassione. Se la persona colpita "fosse stato tuo padre o tuo fratello", all’aggressore "saresti saltato addosso – ha argomentato –: se quello lì è tuo fratello, allora faccio qualche cosa. È un problema di compassione – ha concluso – se non c’è compassione si vive per se stessi" in quella che si può definire una sorta di "vita pornografica".