Incontro lunedì mattina in Comune a Recanati fra una delegazione del Comitato a difesa dell’ospedale cittadino, rappresentato dal portavoce, il medico Marco Buccetti, e l’assessore con delega alla sanità Maurizio Paoletti. Il comitato ha apprezzato – ha detto Buccetti – l’apertura del punto salute e degli esami di endoscopia oltre all’arrivo della Tac, entrata da diversi giorni in funzione, ogni giorno della settimana tranne il giovedì, giornata dedicata alle mammografie (da settembre ci sarà anche una seduta a settimana della Tac con mezzo di contrasto). Buccetti ha fatto presente, però, che l’obiettivo per cui il Comitato è nato nel 2016 è il punto di primo intervento, che deve funzionare con personale dedicato e purtroppo a oggi questa soluzione non è stata garantita, anche se un miglioramento c’è stato. Infatti al punto di emergenza operano di solito i medici del 118, oltre al responsabile del servizio. Se quest’ultimo non è disponibile e i centodiciottisti sono fuori per interventi urgenti, scende dal reparto delle cure intermedie un medico dei tre in servizio, fra cui uno assunto a gettone. L’attività del punto di primo intervento, quindi, che si avvia anche quest’anno a superare le 7mila prestazioni fra codici per lo più verdi e anche gialli, tende a stabilizzarsi, se non addirittura a rafforzarsi. Dovrebbe, inoltre, essere migliorata la comunicazione per utilizzare al meglio il servizio del punto salute, il cui funzionamento sfugge persino al medico di famiglia, ha confessato Buccetti.
Posti infine altri problemi come la chiusura dal 2020 della farmacia ospedaliera, l’istituzione dell’hospice, servizio che è presente in molti altri centri del territorio meno importanti rispetto Recanati, e la modifica del protocollo della ridefinizione delle aree di appartenenza. "In altre parole – ha spiegato Buccetti – un paziente di Recanati o Montefano deve essere libero di scegliere di poter godere del servizio ospedaliero di Macerata o Civitanova e non essere destinato obbligatoriamente, come ai tempi delle Usl territoriali, all’ospedale di Civitanova. Quanto ai posti letto, teoricamente quelli disponibili nel reparto di cure intermedie sono 30, compresi anche quelli che sarebbero seguiti dai medici di famiglia: siccome, però, questo non accade da tempo, i posti a loro riservati non sono presenti. Il Comitato, quindi, non intende rallentare la battaglia e ha concordato con l’assessore Paoletti di aggiornare l’incontro, alla presenza anche del sindaco Pepa, a dopo la metà di settembre.
Asterio Tubaldi