"Il Comune non è un’agenzia immobiliare"

Sulle Sae interviene l’assessore Lucaroni: "Il fine è aiutare i terremotati. Chi è dentro ma senza requisiti verrà invitato a trovare un alloggio"

"Il Comune non è un’agenzia immobiliare"

"Il Comune non è un’agenzia immobiliare"

di Lucia Gentili

"Le Sae sono state messe in opera per un fine ben preciso: dare una collocazione alle persone terremotate e ora anche a quelle che a causa dei lavori legati al sisma dovranno uscire temporaneamente dalle proprie abitazioni". L’assessore alle Politiche sociali di Tolentino, la dottoressa Elena Lucaroni, sulla stessa linea dell’assessore alla ricostruzione Flavia Giombetti, interviene sui criteri di utilizzo degli appartamenti sostitutivi delle Sae; la giunta di Mauro Sclavi, infatti, ha ribadito di dare priorità, nell’assegnazione, agli aventi diritto, per esigenze legate al sisma. "Gli alloggi non possono e non devono essere la soluzione per il disagio di una situazione sociale, anche perché se stiamo parlando di un disagio economico, la Sae con i costi alti di condominio e utenze non possono essere la soluzione – spiega l’assessore –. I casi sociali che veramente vivono una difficoltà abitativa, dopo adeguata valutazione, sono stati e saranno aiutati con altre soluzioni, se invece stiamo parlando di chi ha avuto l’assegnazione senza requisiti validi legati al sisma e senza reali difficoltà abitative, beh queste persone verranno invitate a provvedere autonomamente a trovare un alloggio. Il Comune non è un’agenzia immobiliare tantomeno non possiamo utilizzare i soldi pubblici per sostenere un caso sociale che caso sociale non è. Le persone con disagio socio-economico devono essere adeguatamente aiutate perché, laddove sia possibile, tornino ad avere una autonomia economica e di gestione familiare. Torno a ribadire come più volte detto da me e dall’assessore Flavia Giombetti che i casi che realmente avevano bisogno di un sostegno sono stati già aiutati e l’aiuto è stato calibrato per ogni situazione di difficoltà. In alcune situazioni il rifiuto di aiuto deve essere letto come una non volontà di uscire da un disagio per adagiarsi in una situazione di assistenzialismo che però grava su tutta l’economia pubblica. Ci sono situazioni da sanare perché la finanza pubblica deve essere equa e rispettare un principio di trasparenza. In questi anni alcuni hanno usufruito di servizi (legittimi) ma senza pagarne i dovuti costi, a scapito della finanza collettiva. Questo non può più essere". Lucaroni evidenzia che l’amministrazione proseguirà secondo la legge e le normative all’assegnazione degli appartamenti. "Quando sarà terminato il disagio legato al sisma, verrà di nuovo valutato il loro utilizzo – conclude –. Nel frattempo, i reali disagi sociali non verranno abbandonati e verranno presi in carico in maniera adeguata".