MARTINA DI MARCO
Cronaca

Il condominio solidale: "Una piccola comunità contro la solitudine, noi apripista in Italia"

L’esperimento a Collevario: aiuti, legami umani e laboratori per over 65. La vicesindaco D’Alessandro: "L’obiettivo è prediligere l’autonomia,. con sicurezza e salute garantite da famiglia tutor e assistenti sociali".

Il condominio solidale: "Una piccola comunità contro la solitudine, noi apripista in Italia"

Alvaro Adani, Annamaria Verolo e la vicesindaco D’Alessandro nel condominio

Macerata, 8 agosto 2024 – Appartamenti che diventano comunità, un condominio solidale per contrastare la solitudine degli over 65. Questa l’essenza degli alloggi inaugurati a Collevario due anni fa, che continuano ad accogliere anziani, giovani e laboratori intergenerazionali nei loro spazi.

"Sempre più over 65 vivono sganciati dalla rete familiare, rimanendo soli senza coniuge e con figli lontani per lavoro, vivendo spesso in condizioni di disagio – spiega la vicesindaco Francesca D’Alessandro –. Con questo progetto solidale abbiamo voluto creare una piccola comunità nella comunità, composta da persone che sono comunque autosufficienti ma che possono contare sulla presenza e sul monitoraggio di una famiglia tutor, degli assistenti sociali e di periodici controlli infermieristici: senza diventare invadente, il legame creatosi tra tutti è stupendo, garantendo una prossimità che crea sicurezza anche dal punto di vista della salute".

Continua la vicesidaco: "L’idea del condominio ha fatto il giro d’Italia negli ultimi due anni, diverse città ci hanno chiesto di riprenderne il modello per creare ambienti simili in altri luoghi. È un contesto diverso dalla casa di riposo, qui lo scopo è privilegiare l’autonomia delle persone senza che tristezza e solitudine prevalgano". Profondo allo stesso modo è il legame in continua evoluzione tra ambiente interno alle due palazzine solidali e il mondo esterno: la collaborazione con organizzazioni quali Anteas Macerata e l’Università della terza età permette l’organizzazione di lezioni e laboratori coordinati nei saloni comuni. "Abbiamo puntato all’intergenerazionalità – sottolinea D’Alessandro –: i bambini che, durante il periodo scolastico, vengono a fare i compiti qui permettono un movimento e uno scambio tra generazioni che tocca e aiuta tutti". Aiuto costante e fondamentale quello della famiglia tutor, abitante del condominio, insieme alla presenza degli assistenti sociali specializzati. "Gli assistenti ascoltano ogni criticità e sono sempre pronti a rispondere – afferma Annamaria Verolo, parte della famiglia tutor –. Questa è una grande famiglia a tutti gli effetti, e come in tutte si vivono bei momenti di condivisione ma anche di tensione tra i condomini, scaramucce che si risolvono subito. Tutti aiutano tutti e si prestano attenzione a vicenda. Alla fine della giornata è bello rendersi conto di come lo straordinario stia proprio in questo, nell’ordinario, nella possibilità di agire ogni giorno e vivere il quotidiano nonostante la stanchezza e i problemi".

"Aiutare in un ambiente del genere – prosegue Verolo – diventa così gratificante e crea un contatto umano che con il Covid si era perso, combattendo quella tristezza e quella solitudine che d’estate rischiano di affiorare ancora di più". La conferma del legame e dell’ambiente creatosi arriva anche da uno degli inquilini del palazzo, Alvaro Adani. "In condominio andiamo d’accordo, ognuno ha le sue abitudini e il suo modo di vivere – dice Alvaro –. Riceviamo un grande aiuto economico perché non siamo persone capaci di affrontare grandi spese, e qui l’affitto è minimo. La solitudine è un’esperienza molto personale: io, pur vivendo in un palazzo di anziani, vivo anche molto i giovani e con loro riesco sempre a non sentirmi solo".