Diciannove medaglie di cui 6 ori ai recenti Mondiali in Argentina, compresi i 2 in staffetta per la giovane maceratese Maria Chiara Cera: la nazionale di nuoto dei sordi dell’ultimo biennio è la più forte di sempre. E dietro ai grandi risultati si staglia un’altra figura maceratese come Mauro Antonini. Il presidente e allenatore del Centro Nuoto Macerata è infatti il direttore tecnico della Nazionale Federazione sport sordi Italia (Fssi) e uno degli artefici della crescita esponenziale del movimento. Un vanto maceratese perché, per la cronaca, la delegazione azzurra ha spinto l’Italia al terzo posto nel medagliere dietro le corazzate Usa e Ucraina, migliorando il già brillante bottino di 14 medaglie alle Olimpiadi dei sordi di un anno fa.
Antonini, cosa la rende più orgoglioso dell’esperienza iridata?
"I risultati sono stati eccellenti, abbiamo convocato 7 nuotatori e tutti sono andati a medaglia, tanto da issarci alle spalle degli Stati Uniti che hanno una ragazza fenomenale (Carli Cronk ha vinto da sola 12 ori…) e l’Ucraina che vanta una storica tradizione. Quello che più mi inorgoglisce è che ora siamo una Nazionale riconosciuta e rispettata per i valori tecnici e per l’organizzazione professionale, tutti sanno di dover fare i conti con noi… Inoltre siamo un gruppo giovane con un bel progetto".
E tutto è partito da Macerata e grazie alle sue intuizioni.
"Io e Franco Pallocchini (tecnico e ora consigliere nazionale Fssi, primo allenatore della Cera) circa 10 anni fa abbiamo aiutato a ripartire e a rinnovarsi un movimento che era fermo da parecchio tempo. Avevamo un’atleta come Maria Chiara che poteva fare ottime cose, così noi ci siamo impegnati per organizzare diverse edizioni dei Campionati italiani dei sordi nelle Marche. Pian piano tutto è cresciuto tanto che ora si gareggia a Roma e in altre regioni. I progressi sportivi e organizzativi sono anche merito del tecnico romano Ivan Sacchi".
Quale può essere ora il nuovo obiettivo della Cera?
"Vederla sul podio a Buenos Aires mentre partiva l’inno è stato bellissimo. Ora deve puntare alla medaglia nelle gare individuali, penso al dorso che è la sua specialità".
Tanto lavoro per nuotatori non udenti, ma nella piscina comunale di viale Don Bosco siete impegnati anche in altre attività con disabili?
"Sì, accogliamo persone con disabilità fisica e relazionale, sia per la scuola nuoto, dove l’obiettivo prioritario è l’inclusione, sia per la parte sportiva. Abbiamo stabilito un accordo con l’Anthropos, concediamo spazi gratuiti per far allenare i nostri migliori ragazzi e farli gareggiare con quella che è tra le migliori società italiane in ambito disabilità". Andrea Scoppa