Continuano le polemiche sulla targa numero 9 del nuovo itinerario ricciano che smentisce la lapide poco distante sulla casa natale di Matteo Ricci, su cui è intervenuto nei giorni scorsi il professor Filippo Mignini. Sandro Montaguti e Barbara Antolini, gruppo consiliare di Forza Italia in Comune, replicano a Federica Curzi, già vicesindaco nell’amministrazione Carancini, e a Ninfa Contigiani, consigliera e segretaria comunale del Pd, intervenute a sostegno delle tesi di Mignini. "A prescindere dalla confusione creata dalla sinistra sull’installazione di una targa a pochi metri da una lapide che genererebbe dubbi e perplessità – scrivono i due consiglieri di maggioranza – ricordiamo che a settembre 2020, pochissimi giorni prima delle elezioni comunali, mentre si inaugurava la costosa area espositiva "Specola dei mondi d’Oriente", governava ancora il centrosinistra. Ciò premesso, l’itinerario ricciano che l’amministrazione sta promuovendo è un progetto ponderato, aperto e possibilista, a differenza delle certezze granitiche e delle strumentali accuse della minoranza". I due forzisti sottolineano come la targa indichi al lettore che ad oggi, "in base ai documenti a disposizione, ci sono varie ipotesi e, in futuro, altri dati e approfondimenti potrebbero dare indicazioni ancora più puntuali". Stupisce, perciò, che la sinistra abbia un pensiero così "dogmatico", di cui di solito accusa il centrodestra. Montaguti e Antolini sottolineano come vada "superata la verità di parte, poiché la storia spesso vive di verità provvisorie in base ai dati a disposizione, e come lo studioso debba sempre prendere in considerazione le varie possibilità". Informano, poi, che su casa Angelelli ci sono nuovi documenti allo studio. "Essere definitivi non risponde a criteri di scientificità. L’unica ‘certezza scientifica’ – concludono – è che in più di vent’anni il centrosinistra poco ha fatto per promuovere la figura di padre Matteo Ricci. Essere aperti e non dogmatici non è autolesionismo, ma frutto di una buona e sana cultura".
CronacaIl duello sull’Itinerario ricciano: "A sinistra posizioni dogmatiche"