REDAZIONE MACERATA

Il Fosso spreca, ma esce tra gli applausi

Sul finale Pagliari non concretizza. Per i padroni di casa è mancata la ciliegina sulla torta che poteva svoltare la partita

I giocatori. del Fosso a fine partita

I giocatori. del Fosso a fine partita

forsempronese

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l’aquila 1927

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FORSEMPRONESE 1949 (4-4-2): Bianchini; Bianchi, Urso (25’ st Riggioni), Giunchetti, Procacci; Amerighi, Conti, Pandolfi R. (28’ st Pandolfi L.), Podrini (35’ st Thiane 6; Casola (43’ st Bucchi ng), Borso (31’ st Pagliari L. ). All. Fucili.

L’AQUILA 1927 (4-4-2): Michelin, Gueli, Alessandretti, Brunetti, Di Santo; Del Pinto (35’ st Maglione), Zuccherato (22’ st Belloni), Giampaolo (41’ st Russo ng), Barberini; Banegas, Persano. All. De Fedudis.

Arbitro: Aurisano di Campobasso 6.

Note: ammoniti: Prodrini, Casolla, Persano; espulso al 40’ st Barberini per doppia ammonizione.

Per il Fosso la ciliegina sulla torta ci sarebbe stata se Lorenzo Pagliari fosse riuscito a concretizzare la clamorosa occasione che gli si è materializzata sul piede a tempo ormai scaduto, era il 48’ della ripresa, ma poco male.

Certo, una vittoria avrebbe significato una seria ipoteca sulla salvezza, che era e resta l’obiettivo di Fucili e compagnia, ma aver tenuto testa con ordine e disciplina a una squadra che si è affacciata sul Metauro come seconda forza del campionato è comunque una soddisfazione.

Per L’Aquila, invece, il discorso è speculare, per così dire, nel senso che alla fin dei conti chi si deve mangiare le mani è proprio la squadra guidata da mister De Fedudis: come ha fatto notare qualcuno nel dopo partita, forse non è stata all’altezza del compito quando la gara si è fatta "sporca", nel senso di meno giocata e più combattuta.

Dal lato cronaca, come non era difficilissimo prevedere, la partita non è stata generosissima di buone occasioni, anzi diciamo pure che è stata micragnosa da questo punto di vista. Ciò non toglie che alcune belle giocate ci siano state. Per esempio per Persano, al 39’ del primo tempo: peccato per lui che Bianchini respinga con prontezza. Idem al 20’ della ripresa, stavolta il tiro, da fuori area, era di Banegas. Ci sono poi da ricordare una rovesciata dal limite di Casolla al 38’ st e infine l’occasionissima a tempo scaduto già ricordata, con Lorenzo Pagliari che la mette di quasi niente oltre il palo più lontano.

È da rammentare, infine, che gli ospiti finiscono la partita in dieci, per via dell’espulsione di Barberini al 40’ della ripresa: il doppio giallo è ingenuo, per un fallo di reazione su Amerighi, ma ci sta. Alla fine i ragazzi di casa riscuotono il giusto applauso dei loro tifosi.

a. b.