"Il gender non c’entra, si educhi al rispetto"

Bufera sull’assessore Latini, che aveva chiesto lo stop alle iniziative a scuola contro l’omofobia. Sinistra Italiana: no al catechismo delle destre

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di Marta Palazzini

"L’educazione non è un fatto individuale, la scuola costruisce la comunità". Dopo che l’assessore regionale all’istruzione Giorgia Latini ha chiesto il ritiro della circolare emessa dal ministero sulle iniziative contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia nelle scuole, di cui si celebrava ieri la ricorrenza, non si sono fatte attendere le risposte e le polemiche. Secondo la Latini, dietro all’obiettivo di sconfiggere le discriminazioni ci sarebbe la volontà di "propagandare l’ideologia gender". "Sono anni che il ministero indica agli istituti di dedicare un po’ di tempo a parlare e a riflettere su questo tema: hanno scoperto l’acqua calda – ha commentato Claudio Mazzalupi, ex sindaco di Fiuminata, attivista per i diritti degli omosessuali e docente in pensione –. Un’assessore che si dice contro questa giornata innanzitutto non tratta gli studenti tutti allo stesso modo, poi è stupefacente che un rappresentante delle istituzioni prenda posizioni contro una giornata che serve a superare violenza e discriminazione, un problema che nelle scuole esiste ed è all’ordine del giorno. Mi chiedo cosa significa introdurre il gender nelle scuole? Non esiste una persona che si comporta in un modo perché se ne parla, esiste la natura delle persone: questa teoria secondo cui si può essere influenzati è priva di fondamento scientifico ed è irrazionale. Vada a studiare prima di fare l’assessore; il fatto di negare la giornata è un atto di violenza. Io sono sempre stato di carattere forte, sono riuscito a prendere di petto le situazioni, ma conosco centinaia di persone che invece non ce la fanno".

Non sono mancate reazioni anche da parte della politica. "No, l’educazione non è un fatto individuale, è un fatto sociale e comunitario, ci sono temi che non competono solo alle famiglie, ma anche e molto seriamente alla scuola – ha sottolineato Serena Cavalletti di Sinistra Italiana –. Molto grave trasmettere in questo modo la sfiducia verso gli insegnanti che a loro dire non sarebbero formati. L’educazione al rispetto delle differenze non si mette in campo una volta l’anno, è una di quelle categorie attraverso le quali i saperi vengono trasmessi, così come l’educazione alla legalità, alla parità di genere, al rispetto della casa comune. La scuola non è e non sarà mai sede per un catechismo delle destre". "Sono arrivati inviti a non trattare tematiche Lgbtqia+ nelle scuole, con il timore che una semplice educazione alle differenze sia in realtà finalizzata a un indottrinamento di strane teorie che turbano l’identità dei minori – ha scritto Officina Universitaria –. Scrivono ‘Giù le mani dai bambini’, ‘No alla teoria gender’: grazie a questa distorsione di quelli che sono i veri bisogni e le vere problematiche della comunità queer, il retrogrado modello patriarcale continua a essere dominante".