"Il nuovo ospedale è solo una sceneggiata"

L’ex sindaco Carancini scettico: mancano 80 milioni, dirottare i fondi sisma è eticamente sbagliato e comunque sono troppo pochi

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"Sarei davvero felice se i maceratesi e tutti i cittadini della provincia avessero un ospedale nuovo e adeguato ai tempi entro il 2028. Ma mi permetto di avere qualche dubbio". Romano Carancini, consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Macerata, bolla come una "sceneggiata" la presentazione dell’accordo di programma tra Regione, Comune e Asur che dà il via al percorso per la costruzione del nuovo ospedale.

Cosa c’è che non va?

"Gli impegni attribuiti nel documento ai tre soggetti sono già previsti dalla legge, con una sola variabile: l’azione di esproprio, che spetterebbe alla Regione, è stata da questa delegata al Comune. Il vero impegno, quello previsto al punto 10 dell’accordo, che riguarda tempi e modalità di attuazione dell’opera, viene disatteso: non c’è alcuna indicazione concreta, tanto meno sui fondi per realizzarla".

La Regione dice che ci sono...

"Al momento sono disponibili 60 milioni, tutti di provenienza statale, 55 dei quali arrivati grazie alla richiesta di fondi formulata dalla vecchia giunta regionale in relazione al piano di investimenti di edilizia sanitaria. Richiesta che ha fatto seguito alla delibera 1782 del 27 dicembre 2018 con cui era stato individuato il sito per la realizzazione del nuovo ospedale di primo livello dell’Area Vasta 3 in località La Pieve. Poi ci sono altri 4,5 milioni arrivati sempre dallo Stato. E’ vero che la giunta regionale ha impegnato un milione per la progettazione nel bilancio di previsione 2022 – 2024. Ma mancano ancora tanti soldi".

Si attingerà dai fondi sisma destinati all’attuale ospedale.

"Premesso che ci sarebbe da discutere sulla eticità di una scelta del genere e che i fondi sisma non sono destinati all’attuale ospedale, ma all’ex Cras e alla palazzina ex Malattie infettive, ammesso che siano disponibili, stiamo parlando di circa 7 milioni, ben lontani dagli 80 che si dice manchino all’appello".

In alternativa si potrebbe accendere un mutuo.

"Se c’era la reale volontà, mi chiedo perché non siano già state avviate le procedure per farlo. Ma, forse, l’operazione deve fare i conti con il livello di indebitamento possibile. Comunque, al momento non c’è".

E’ vero, come dice l’assessore Baldelli, che la precedente giunta regionale non ha prodotto nessun atto?

"Assolutamente no. L’individuazione del sito alla Pieve da parte della Regione è stato presupposto fondamentale per poi approvare la variante urbanistica nel 2019, la stessa a cui fa riferimento l’accordo di programma decantato dalla nuova giunta. Dovrebbe ricordarlo anche il sindaco Parcaroli che in questi due anni ha accettato il ridimensionamento del nuovo ospedale".

Ma alla vecchia giunta regionale non ha nulla da rimproverare?

"Si. C’era la possibilità di chiudere l’accordo con i privati proprietari dell’area in modo straordinario, con una permuta, senza esborso di denaro".

Franco Veroli