
di Chiara Gabrielli
Sanità, cultura, rifiuti, servizi sociali, centro storico: sono solo alcuni dei temi su cui si concentrano i consiglieri del Pd Narciso Ricotta (capogruppo), Andrea Perticarari e Ninfa Contigiani. Procedono con un bilancio di oltre metà mandato dell’amministrazione Parcaroli e parlano di "mancanza di una visione della città", "gaffe" e "odio tra membri della giunta". E ancora, "in tre anni non abbiamo visto un’idea politica, solo il nulla cosmico". "Sono già iniziate le corse per la successione – nota Contigiani –, con ambizioni personali sfrenate. Indicativa è la situazione della lista del sindaco, con un’aggressività incredibile verso la De Padova e con la Leombruni (lista del sindaco) e Ripa (Lega) che sono passati a FdI. Sul fronte servizi sociali, il primo atto della nuova gestione Ircr è stato la chiusura del parco di Villa Cozza per la manutenzione delle piante, e ancora, sono stati ridotti i sostegni alle associazioni, l’amministrazione non ci mette più una lira però ha la pretesa del ‘diritto alla passerella’". Poi, i campi estivi, "dove vediamo all’opera volontari e non più educatori professionali", continua Contigiani.
Capitolo cultura: "Lodevoli le mostre al Buonaccorsi, ma insufficienti. Che ruolo vuole avere Macerata? L’amministrazione si è lasciata persino sfuggire l’occasione di ricordare Jimmy Fontana nel decimo anniversario dalla scomparsa". Se per i dem "è da stendere un velo pietoso su marketing e grafica pubblicitaria dello Sferisterio, non si può non menzionare il caso Pinamonti e la condanna per la mancata autorizzazione al doppio incarico (Università e Sferisterio) e, ancora, la questione del cartellone 2024 tutto dedicato a Puccini, è da sprovveduti, non tiene conto che c’è già un festival su Puccini più ampio e precedente al nostro". Sui fondi Pnrr, "non solo potevano essere spesi meglio ma ancora non si sa dove saranno indirizzati quei fondi – dice Ricotta –. L’amministrazione campa con ciò che noi abbiamo iniziato, ma capita che inauguri una struttura per chiuderla il giorno dopo (Campo dei Pini e palestra della scuola IV Novembre). Ancora niente per i capannoni ex Rossini, la casa del custode con le infiltrazioni e il Mercato delle erbe che sta lì, chiuso, mentre per il cantiere del centro fiere c’è l’ennesimo rinvio". Tema sanità: "L’ospedale nuovo? Scomparso. Intanto le liste d’attesa sono fuori controllo e i cittadini vanno dai privati e c’è carenza anche di medici di base. Non si è trovata la soluzione per la gestione unica dell’idrico e anche qui si rischia di finire in mano ai privati, sul fronte rifiuti è stato approvato il piano d’ambito ma ancora non si sa dove si fa la nuova discarica". "La giunta ha vinto le elezioni promettendo un cambio di passo, vendendo sogni – attacca Perticarari –, in 3 anni non ha fatto nulla e intanto registriamo la più alta percentuale di emigrati fuori provincia. Dov’è la riqualificazione promessa di corso Cavour? I soldi sono stati spesi per il parcheggio scambiatore a Fontescodella. Il centro è ormai luogo di parcheggio, dj set, street food, con questi ultimi che peraltro tolgono lavoro ai nostri ristoratori e baristi. I commercianti, di fronte al nulla cosmico, si rimboccano le maniche e organizzano iniziative. Le gaffe durante questa amministrazione non si contano, l’ultima con l’uscita di una gravità assoluta della Benedetti, se fossi stato io il sindaco ne avrei chiesto le dimissioni. Una lenta agonia, in cui spicca l’odio tra assessori, mentre il sindaco si finge morto". A margine della conferenza, un commento sulla replica alle critiche dell’opposizione da parte dell’editore Adolfo Morganti, a capo del progetto per valorizzare Giuseppe Tucci ed editore del libro del generale Vannacci. Morganti ha parlato di "polemicuzze idiote nate da circoli marchigiani scarsamente alfabetizzati", ipotizzando di rivolgersi al tibunale. "Restiamo sbalorditi – le parole di Ricotta – dalla risposta arrogante, offensiva, minacciosa di Morganti, fa finta di non capire che è un errore legare la promozione di Tucci a un’immagine come la sua, che per sua scelta è divenuta divisiva".
