Nessun imbarazzo del Pd recanatese per il grido allo "scippo" lanciato dai loro compagni di Civitanova per la Tac che il direttore generale dell’Ast 3 ha destinato al Santa Lucia di Recanati pur avendo prima detto che sarebbe stata spostata all’ospedale civitanovese. Per i dem leopardiani, semmai, "si tratta di uno sgarbo istituzionale" perché il presidente della Regione è arrivato a Recanati "nel bel mezzo di una candidatura (di centrodestra) alle prossime amministrative portando in dono, saluti, strette di mano e la promessa di una Tac ferma da tre anni nel Covid Hospital di Civitanova". Lo sgarbo, sul quale insiste il Pd locale sta nel fatto che "il presidente di Regione porta la lieta novella non al suo legittimo interlocutore, il sindaco in carica, ma a uno dei tre candidati in corsa alle amministrative".
Una Tac che, forse, a settembre, aggiunge il Pd, "verrà in pellegrinaggio dal Covid Hospital di Civitanova fino al Santa Lucia di Recanati con una spesa solo di spostamento del delicatissimo macchinario di qualche centinaio di migliaia di euro. Consentiteci allora a noi delle osservazioni: se la notizia dell’assegnazione e successiva installazione della Tac fosse vera avrebbe dovuto seguire doverosamente un iter istituzionale. Un governatore di Regione è prima di tutto un rappresentante di partito, espressione di una Regione intera. Quando comunica scelte strategiche come quella di un ritorno della Tac, dopo anni di stop, nel nostro ospedale, deve farlo nei canali ufficiali e in maniera istituzionale. Perché, se non lo fa in maniera istituzionale e ufficiale, nelle giuste sedi e con le autorità di riferimento, potrebbe sembrare che - e spiace davvero dirlo - siano solo e solamente parole. Strumentali per di più, alla discesa in campo del candidato di centrodestra e affatto votate al bene e alla crescita della comunità recanatese". La chiosa del comunicato del Pd recanatese è, infine, tutta riservata ad una sanità che "assomiglia al Titanic in rotta di collisione: gli ambulatori languono, i medici collassano, gli infermieri mancano, i pazienti hanno liste d’attesa che si fa prima a morire e poi a reincarnarsi".
Asterio Tubaldi