"Il Pos è utile nonostante le commissioni"

Commercianti e clienti: "Possibilità sempre più sfruttata, specie dagli studenti, ma il sistema va cambiato perché penalizza i negozianti"

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di Barbara Palombi

La manovra economica del governo Meloni prevede la possibilità di abolire i pagamenti con il pos inferiori ai 60 euro. Da pochi mesi, per molte attività commerciali tra cui bar, pizzerie e tabaccherie era scattato l’obbligo di accettare qualsiasi tipo di pagamento con carta. Adesso, si prevede il limite di 60 euro che nella discussione della manovra alle Camere potrebbe essere ridotto a 40. Che ne pensano commercianti e clienti di queste modifiche continue?

"La maggior parte dei nostri clienti è abituata a pagare tramite pos perché viene considerata una comodità – dice Monica Monteverde del bar Mamò –. Inizialmente, soprattutto per i consumatori di una certa età, c’è stata po’ di difficoltà ad accettare questo cambiamento che, invece, i più giovani hanno vissuto come normalità, specialmente gli studenti universitari. In particolare, gli studenti Erasmus provenienti da altri paesi vivono questa forma di pagamento come un fatto scontato. In quanto attività commerciale paghiamo delle commisioni, ma se una persona mi chiede di pagare in questo modo continueremo ad accettarlo senza problemi". "Personalmente sono contraria a questa nuova riforma che permette l’uso del pos sopra le 60 euro – dichiara Ludovica Testa – perché ovunque c’ è la possibilità di usufruire di questa modalità che molto spesso è comoda e pratica. Lavoro in un bar e per i clienti sprovvisti di contanti è davvero utile, non capisco francamente il motivo di questa decisione, certo le commissioni incidono, ma è il sistema che non funziona. Se da una parte per il cliente è una comodità, dall’altro per i commercianti non è giusto pagare le commissioni, il sistema andrebbe rivisto per guardare al futuro e essere allo stesso livello degli altri paesi in cui questa è la normalità". "Sono assolutamente d’accordo su questa proposta – interviene Roberto Santini, personal trainer – specialmente pensando alle attività commerciali che comunque vengono penalizzate e credo che questo sia un cambiamento che va fatto con le giuste modalità. Non si può improvvisamente decidere di porre un obbligo stravolgendo le abitudini dei cittadini e bisogna creare un sistema che porti vantaggi ai clienti e ai commercianti e non il contrario". "Per quanto riguarda la nostra categoria sono favorevole a questa riforma - conclude Leonardo Pazzelli, titolare della tabaccheria Cavour – le commissioni incidono sui servizi che offriamo, è vero che tra i più giovani è una consuetudine fare acquisti con il pos ma, se un commerciante viene penalizzato vuol dire che il sistema va cambiato creando delle condizioni di parità per tutti".