Il prezzo del lavoro: aumentano gli infortuni

In provincia 838 denunce da gennaio a marzo contro le 778 dell’anno scorso. "Sanità e assistenza sociale i settori più a rischio"

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di Franco Veroli

Nei primi tre mesi di quest’anno, secondo i dati Inail elaborati dalla Cgil Marche, sono stati denunciati nelle Marche 4.083 infortuni sul lavoro, 50 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (l’1,2% in più), 3 dei quali mortali (nel primo trimestre 2020 erano stati 6). In aumento anche le denunce di malattie professionali, il 7,5% in più, la maggior parte delle quali riguarda patologie del sistema nervoso e di quello osteomuscolare. In quest’ambito, la provincia di Macerata ha fatto registrare 838 denunce di infortunio contro le 778 dell’anno passato, 60 in più, una crescita che la colloca al secondo posto dopo la provincia di Ancona (133 in più) e Fermo (19 in più), mentre nelle province di Pesaro-Urbino (92) e Ascoli Piceno (70) gli infortuni sono in discesa. Più contenuta la crescita delle denunce di malattie professionali, passate in provincia da 451 a 460. A livello regionale, osservando le fasce di età dei lavoratori, emerge che diminuiscono gli infortuni dei giovanissimi under 20, che sono dimezzati, come per i lavoratori ultrasessantenni, mentre aumentano per tutte le altre fasce di età. Per quanto riguarda nello specifico gli infortuni nei luoghi di lavoro (e non in itinere), le più colpite sono le donne (+15,2%) rispetto agli uomini, che nello stesso periodo registrano una diminuzione (meno 4%). I dati dicono anche che si fanno sentire ancora gli effetti della pandemia da Covid-19. Aumentano, infatti, gli infortuni nel comparto della sanità e dell’assistenza sociale, (più 149,7%), nel commercio (più 17,1%), nel trasporto e nel magazzinaggio (più 34,7%) e in agricoltura (più 77,6%) mentre nelle attività manifatturiere complessivamente c’è un calo (9%), come nel comparto delle costruzioni (11,9%). "Ancora troppi infortuni sul lavoro, una situazione inaccettabile", dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil. "Non possiamo perdere tempo – prosegue –, occorre incrementare gli organici dedicati alle attività di vigilanza di tutti gli enti deputati, dall’Asur all’ispettorato del lavoro e all’Inail. Si devono intensificare i controlli e aumentare il numero delle aziende e dei cantieri ispezionati". Di fronte a questi numeri e alla recente, ennesima, tragedia, "non basta commuoversi, ma occorre impegnarsi in un’azione forte e decisa da parte di tutti, dalle imprese alle istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione e formazione". Ecco perché, conclude Galli, "chiediamo alla Regione di intervenire subito e garantire le risorse necessarie per assicurare livelli adeguati di finanziamento e organizzazione del sistema per la una prevenzione".