LUCIA GENTILI
Cronaca

"Il primo a dimettersi per fare l’incorporazione"

"Penso di essere stato il primo sindaco in Italia a dimettermi per favorire la fusione per incorporazione". All’epoca Giancarlo Ricottini...

"Penso di essere stato il primo sindaco in Italia a dimettermi per favorire la fusione per incorporazione". All’epoca Giancarlo Ricottini...

"Penso di essere stato il primo sindaco in Italia a dimettermi per favorire la fusione per incorporazione". All’epoca Giancarlo Ricottini...

"Penso di essere stato il primo sindaco in Italia a dimettermi per favorire la fusione per incorporazione". All’epoca Giancarlo Ricottini (nella foto) era al timone di Acquacanina. Il primo gennaio 2017 questo viene incorporato nel Comune di Fiastra, di cui dallo scorso giugno Ricottini è primo cittadino. "Da otto anni, proprio per questa fusione, Fiastra riceve un contributo di circa 300mila euro", spiega il sindaco, ricordando che sotto il governo Renzi era stata fatta una legge che prevedeva degli incentivi. Dal 2016, infatti, a questi comuni spetta, per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario pari al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti agli stessi enti per il 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti, in misura non superiore a 2 milioni per ogni fusione. "L’esistenza di un Comune di ottanta-cento abitanti ha poco senso – prosegue – se non altro per il costo dei servizi. Non consideriamo il periodo post-sisma, in cui sono arrivate tante risorse per la ricostruzione e per il Pnrr; prima, non c’erano questi soldi. Prima di dimettermi eravamo 124 abitanti e a momenti non avevamo nemmeno i soldi per mettere gasolio nel pullmino delle scuole. Sono stato tra i promotori della fusione. Si poteva scegliere di azzerare le giunte in essere dei due Comuni, commissariare il nuovo ente fino all’elezione dei nuovi organi oppure, per incorporazione, di far dimettere il sindaco del Comune più piccolo, lasciando la giunta del Comune più grande fino a fine legislatura per poi tornare al voto". Ricottini racconta allora di "un accordo politico non mantenuto". "Castelletti con i suoi, al governo da tempo, mi garantì che dopo le mie dimissioni mi avrebbero appoggiato – prosegue –, eravamo della stessa area politica, eravamo andati sempre d’accordo. Ma poi la sua squadra scese di nuovo in campo e il Pd fece orecchie da mercante. In realtà immaginavo che sarebbe andata a finire così, ma mi dimisi lo stesso per evitare il commissariamento del Comune, come avvenne invece per Valfornace (nato nel 2017 dalla fusione tra Pievebovigliana e Fiordimonte; ndr). Con la fusione si mettono insieme mezzi, uffici, operai, si possono ottenere più finanziamenti. L’unione fa letteralmente la forza".