Il rapporto sessuale non fu violenza: assolto

Il pm chiede 4 anni e un mese di reclusione, ma il collegio condivide la ricostruzione difensiva: "Il fatto non costituisce reato"

Migration

Rischiava la condanna a quattro anni, per l’accusa di aver approfittato di una ragazza. E invece in tribunale è riuscito a dimostrare la sua innocenza. La sentenza di assoluzione pronunciata ieri. A denunciarlo era stata una 17enne del nord Europa, arrivata in provincia nell’estate del 2019 per studiare l’italiano. Una sera, con alcune amiche era andata in un locale e avrebbe conosciuto così alcuni ragazzi della zona. Le comitive avrebbero trascorso la serata insieme. Ma dopo, al momento di tornare a casa, lei si era trovata in auto con il 27enne che, secondo la sua versione, l’aveva costretta a subire un rapporto sessuale non protetto. La mattina seguente la 17enne si era presentata dai carabinieri sconvolta, e aveva denunciato quanto era avvenuto la sera precedente. Erano partite subito le indagini e nel cellulare del ragazzo erano stati trovati anche i messaggi che lui aveva scambiato con un amico: il 27enne parlava del rapporto avuto con la ragazzina, definita anche con termini piuttosto derisori.

I carabinieri avevano anche controllato la sua auto, che era risultata appena lavata; nel cruscotto c’era anche una scatola di preservativi, di uno dei quali era rimasta solo la confezione. Per il ragazzo, era scattata la misura degli arresti domiciliari per l’accusa di violenza sessuale. Nel corso del processo, in tribunale a Macerata, l’imputato si è proclamato del tutto innocente: difeso dagli avvocati Bruno Mandrelli e Mauro Riccioni, non ha mai negato di aver avuto un rapporto sessuale con la 17enne straniera, assicurando però che lei era stata sempre del tutto consenziente e che mai aveva manifestato una qualsiasi resistenza ai suoi approcci.

Ieri, nell’ultima udienza, il pubblico ministero Rosanna Buccini ha chiesto la condanna a quattro anni e un mese di reclusione per l’imputato. Alla richiesta si è associato l’avvocato Fabio Galiani, parte civile per la ragazza, chiedendo anche un risarcimento del danno. Gli avvocati Mandrelli e Riccioni hanno invece insistito per l’assoluzione, ribadendo che nel corso del dibattimento non era emersa alcuna prova della commissione del reato di violenza sessuale. Alla fine il collegio ha condiviso la ricostruzione difensiva, e ha assolto l’imputato con la formula piena, "perché il fatto non costituisce reato".

In aula, come a tutte le udienze, anche ieri era presente il 27enne, piuttosto emozionato e commosso alla lettura di una sentenza che lo ha liberato da un autentico incubo iniziato oltre tre anni fa.

Paola Pagnanelli