L’impalcatura messa per evitare che qualcuno si facesse male è diventata essa stessa un pericolo, dopo anni di abbandono. Per questo i residenti di Collevario protestano, esasperati da un problema che si trascina e peggiora sempre di più. Si tratta della struttura collocata sulla palazzina al civico 395 di via Roma. Una quindicina di anni fa, era stato segnalato il possibile distacco di alcuni pezzi di cemento delle facciate dello stabile. Per questo il Comune, proprietario dell’edificio che è gestito dall’Erap, aveva fatto sistemare una impalcatura di protezione, in vista di ulteriori interventi.
Ma i lavori non ci sono mai stati, e nel frattempo anche l’impalcatura si è danneggiata e diversi pezzi, ormai malandati, rischiano a loro volta di cadere sui malcapitati passanti. Per giunta, la struttura accumula lo sporco lasciato dai piccioni, che nidificano nei balconi degli appartamenti senza assegnatari. Qualche tempo fa, era stata presentata una pratica per avviare i lavori. Poi, con l’avvento del superbonus, il Comune aveva ritenuto di accedere a quei fondi, per sistemare il palazzo. Così era stata presentata una nuova pratica, in linea con quelle erogazioni. A quanto sembra però l’Erap non avrebbe mai trovato una ditta a cui affidare quell’incarico, e così la sistemazione dello stabile è slittata ancora, e ora la speranza è che si riparta con i lavori finanziati dal Comune. A inizio anno l’amministrazione aveva dato la disponibilità a intervenire sull’impalcatura. Ma sono state messe solo alcune transenne, aggiungendo provvisorio al provvisorio. Nel frattempo i residenti – nel condominio ci sono 28 appartamenti – e anche vicini non ne possono più di quel degrado. Nonostante l’impresa di pulizia intervenga in modo costante, la struttura comincia a essere troppo seriamente compromessa e in cattive condizioni igieniche, legate al proliferare dei piccioni nei balconi degli appartamenti liberi. Le proteste, anche da parte della pescheria che si trova al piano terra, sono state indirizzate a tutti gli enti possibili. Ma finora nessuno si è mosso per affrontare e risolvere il problema.
Paola Pagnanelli