Impianto fotovoltaico, la Provincia dice no

Arriva lo stop al progetto della ditta Hydrowatt Shp previsto all’incrocio delle Piane. "Zona sottoposta a tutela paesaggistica"

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di Matteo Parrini

Bocciato il progetto dell’impianto fotovoltaico sui campi all’incrocio delle Piane, sul confine comunale tra Matelica e Cerreto d’Esi. La Provincia di Macerata ha infatti espresso il proprio diniego al rilascio dell’autorizzazione all’installazione di pannelli fotovoltaici su mezzo ettaro di terreno da parte della ditta Hydrowatt Shp di Folignano. In programma anche un elettrodotto di connessione, interamente interrato e della lunghezza di circa 500 metri, che avrebbe raggiunto il territorio comunale di Cerreto d’Esi. L’impianto era stato più volte al centro del dibattito pubblico, dopo che il 21 dicembre di un anno fa, sostenuto dall’opinione pubblica cittadina, all’unanimità il consiglio comunale si era espresso negativamente sul progetto iniziale di 2,4 megawatt, esteso su circa 2 ettari di terreno lungo la strada statale 256 Muccese. "L’impatto è notevole, nel bel mezzo del paesaggio vitivinicolo della nostra vallata" aveva dichiarato il sindaco Massimo Baldini, mentre successivamente la sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche aveva ritenuto "l’intervento di notevole incidenza in rapporto alle emergenze paesaggistiche presenti, provocando una trasformazione dell’attuale assetto dei luoghi e generando un’intrusione visuale a carico di un paesaggio agrario diffuso". A fine febbraio l’ufficio Territorio-Ambiente provinciale aveva richiesto una verifica sul "rispetto degli indirizzi specifici delle direttive, prescrizioni del Ptc e prescrizioni del Ppar". Lo scorso 13 maggio era infine giunta notizia dell’istanza per la costruzione di un impianto fotovoltaico a terra di 995 kWp, sotto la soglia dei parametri di legge previsti per la Via. Proprio per le ragioni addotte dagli enti locali e dalla sovrintendenza a carattere paesaggistico, la Provincia ieri ha negato l’autorizzazione, "essendo l’impianto di difficile schermatura anche rispetto alla confinante zona sottoposta a tutela paesaggistico-ambientale" e "compromettendo l’esclusiva potestà dell’amministrazione comunale di riqualificare l’intera area".