"In pista al fianco dei diversamente abili"

La ciclista di 15 anni Sofia Valeriani premiata dal sindaco. "É il mio modo di sostenere gli altri, è bello vedere sorridere questi ragazzi"

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di Diego Pierluigi

"L’elemento importante è captare cosa ci insegnano gli altri per poi ridonarlo alla massima potenza". Lo sport come strumento d’inclusione sociale è da sempre una mission di molte società, tra cui la scuola di ciclismo "Club Corridonia", da oltre 50 anni guidata da Mario Cartechini, che proprio di recente ha stipulato un inedito accordo con il kartodromo, che comprende anche il terreno "Fuori Strada & Cross" sito alla zona industriale, dedicato alla pratica della disciplina in sicurezza per i piccoli atleti. L’evento di presentazione di questa sinergia è stato inoltre l’occasione per premiare, con un omaggio floreale da parte del sindaco Giuliana Giampaoli, la giovane Sofia Valeriani, che a 15 anni ha già ben in mente quanto le due ruote possano essere un veicolo ben più decisivo di un taglio del traguardo. Spendere o meglio, investire, il proprio tempo sul tracciato al fianco dei diversamente abili è diventato il suo modo, definito da lei stessa "naturale" di promuovere un sano rapporto con la bicicletta verso coloro che hanno intenzione di salire in sella.

È stata definita "eroina" dai suoi tecnici ma a quanto pare non ci si sente proprio. "Ho iniziato a praticare questo sport a dieci anni – racconta Sofia –, ogni ragazzo ha le proprie esigenze ed ha bisogno di un rinforzo emotivo. Anche io quando mi sono avvicinata alla bicicletta, che non è un mezzo semplice, ho avuto le mie difficoltà, perciò, ho deciso di dare un sostegno, poi mi sembrava anche un buon inizio in quanto in futuro vorrei diventare un’istruttrice". Nelle parole sembra quasi una "veterana" anche se frequenta ancora l’ltas biologico sanitario "Matteo Ricci" di Macerata.

"Affianco un ragazzo che comunica con lo sguardo e vederlo sorridere o portarmi il casco perché ha voglia di andare con me in bici è bellissimo così come i genitori che si fidano del lavoro che svolgiamo – afferma –. Quando ho cominciato, essendo piccola, non avevo basi o esperienza ma non mi sono fermata ed ho chiesto consigli alla famiglia, professionisti e insegnanti di sostegno. Credo che da soli si faccia ben poco, fare rete è fondamentale". In più a Sofia non è mancata mai la volontà di formarsi, frequentando così la Fondazione "Michele Scarponi" di Filottrano che tra i progetti conta una ciclofficina sociale dove le persone disabili e gli appassionati possono incontrarsi e lavorare insieme. "Chiedendo il permesso alla società mi sono attivata per far arrivare il tandem Fun2go, un mezzo studiato per accompagnare persone con qualsiasi tipo di disabilità – spiega Sofia – lo abbiamo sperimentato e tutti sono rimasti entusiasti. Nel programmare e gestire un allenamento il rapporto uno ad uno è fondamentale, in uno sport che si vuole definire inclusivo l’autentica vittoria sarebbe creare un gruppo coeso di ragazzi con la voglia di mettersi in gioco e quindi a disposizione della comunità ed è questo l’invito che faccio – chiosa – tra i miei sogni c’è anche quello di realizzare a Corridonia una realtà di paraciclismo".