Inaugurata la sede di Roi Group: "Così crescono persone e aziende"

Ieri il taglio del nastro in Galleria del Commercio,. Mancini e Pagnanelli:. "Qui abbiamo le nostre radici"

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Inaugurata la sede di Roi Group nel cuore del centro storico, e precisamente al numero 6 della Galleria del Commercio: sorridono i fondatori Marcello Mancini e Sara Pagnanelli, mentre accolgono gli ospiti, tra cui Claudio Cecchetto, imprenditore, artista e manager, e Josefa Idem, campionessa mondiale e olimpica ed ex ministro per le pari opportunità. In tantissimi ieri, dopo il taglio del nastro della sede (il gruppo opera anche a Milano), si sono riversati al cinema Italia (in prima fila, tra gli altri, il nuovo rettore McCourt, oltre a diversi esponenti della Lega) per seguire il convegno organizzato dal gruppo. "L’idea nasce a Los Angeles da uno spettacolo del Cirque du Soleil – spiega Mancini –, guardando sul palco ambiti totalmente diversi che si mescolano, e dalla domanda: ‘Come si può traslare un’idea del genere nel mondo del business, o meglio della crescita di aziende e individui? Abbiamo cercato di selezionare, contamindandoli, diversi mondi, cultura, business, sport, tramite diversi brand che sono appunto Perfomance Strategies, Life Strategies e Roi edizioni. Ne è nato il nostro gruppo multimediale, che aiuta imprese e individui a diventare la loro miglior versione di se stessi". Il gruppo conta 25 persone tra Macerata e Milano. "Crescita individuale e crescita di impresa sono intrecciate – aggiunge Pagnanelli –. Noi organizziamo eventi, di solito a Milano dove portiamo in sala anche 2.500 persone. Sono eventi con speaker da tutto il mondo, lavoriamo per lo più con premi Nobel, premi Pulitzer, docenti delle più grandi università". Perché Macerata? "È la città in cui sono nata – dice Pagnanelli – e in cui ho scelto di vivere. Abbiamo anche un ufficio a Milano, ma il quartier generale deve essere qui, dove sono le radici. Dobbiamo ridare al territorio quello che il territorio ha dato a noi. Siamo in provincia orgogliosamente ma senza essere provinciali. L’effetto wow nei volti degli stranieri quando scoprono i nostri borghi storici ci fa capire che dobbiamo considerare l’elemento architettonico parte del nostro storytelling, perché nel mondo è quello che ci guardano con ammirazione".

Chiara Gabrielli