Incendio al Cosmari di Tolentino, danni ingenti ma la raccolta rifiuti sarà regolare

Fiamme nel capannone per la gestiore dell'indifferenziata, nessun ferito ma un densa nube nera si è levata nell'aria per diverse ore

Vigili del fuoco al lavoro per placare le fiamme (Lucia Gentili)

Vigili del fuoco al lavoro per placare le fiamme (Lucia Gentili)

Tolentino (Macerata), 16 aprile 2022 - Poco prima delle due, ormai a notte fonda, anche il direttore (e vicepresidente) Giuseppe Giampaoli lascia il maxi impianto del Cosmari di contrada Piane di Chienti, tra Tolentino e Urbisaglia, per tornare a casa. "Il pericolo è scongiurato, ma i danni sono importanti", ammette. L'impianto è fermo e i vigili del fuoco in forze stanno completando le operazioni di messa in sicurezza. Sono rimasti per tutta la notte, mentre la sirena dell'allarme antincendio continua a ululare tra i campi.

L'incendio nella notte

L'incendio è divampato verso le 23 nel capannone dell'impianto destinato alla selezione del cosiddetto indifferenziato (Rsu). Non c'erano operai, né si stava lavorando all'interno. L'allarme è stato dato dal personale di sorveglianza addetto alla sicurezza non appena il grosso camino ha iniziato a sbuffare fumo nero in una nube densa che s'è raggrumata nel cielo sopra lo stabilimento.

Le fiamme hanno interessato in particolare la zona di un nastro trasportare (fermo da qualche ora) dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati "Tmb" all’interno del primo capannone, di fianco alla palazzina uffici. 

Il sistema antincendio si era già attivato e un maxi dispiegamento dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze ben peggiori, circoscrivendo le fiamme prima e poi domandole nel giro di un'ora o poco più. Ma fumo, bagliori e fiamme dalle parti del Cosmari evocano brutti ricordi - leggasi il devastante rogo del 2015 - e in poco tempo foto di ogni tipo scattate dalle zone vicine hanno inondato social e web. Allarme e tam tam da una parte all'altra della provincia per chi era ancora sveglio.

L’allarme è scattato alle 22.40 e alle 23.50 il fuoco era spento. Sul posto le squadre di Tolentino, Macerata e Civitanova, con dieci mezzi e diciotto uomini.

I danni del rogo

I danni, in corso di quantificazione, hanno interessato l’area del il nastro trasportatore, la copertura del capannone e una cabina dell’impianto elettrico tanto che tutta la sede è rimasta senza energia elettrica che si conta di poter ripristinare a breve. Sono intervenuti i carabinieri di Tolentino, i forestali, i sanitari del 118, la Polizia provinciale e i tecnici dell’Arpam a cui spetta il compito di valutare lo stato dei luoghi dal punto di vista ambientale.   

"E' stata una fatalità"

"Sono molto rammaricato per quanto accaduto, tra l’altro non imputabile a nessuno, se non a una fatalità meccanica non riconducibile ad errore umano", commenta il presidente del cda del Cosmari nonché sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi

In prima linea, oltre a Pezzanesi, anche il vicepresidente del cda e direttore generale Giuseppe Giampaoli, che hanno specificato: "L’impianto antincendio si è immediatamente attivato evitando il peggio. Il servizio raccolta dei rifiuti procederà regolarmente, sarà ritirato anche il giallo a Pasquetta. Ma resta da risolvere la problematica dello smaltimento del giallo. Entro martedì troveremo una soluzione alternativa". Questo per il danno al nastro trasportatore.

Entro martedì si capirà anche se una parte dello stabilimento dovrà rimanere ferma e per quanto tempo. "L’incidente è avvenuto a poca distanza dall’altro che ci aveva scosso e ci aveva messo in difficoltà – aggiunge il presidente Pezzanesi -, calcolando che il Cosmari svolge un lavoro enorme e fondamentale sotto l’aspetto ambientale, salutistico e per il decoro delle nostre città. Avremmo pensato e desiderato in questo clima pasquale a tutt’altro in confronto a quanto accaduto. Grazie a tutti i sistemi di prevenzione perfettamente funzionanti il danno è molto contenuto e naturalmente ci fa pensare di poter ripristinare tutto in maniera perfetta". E ha ringraziato tutte le autorità, le forze dell’ordine e i dipendenti "per l’attaccamento dimostrato all’azienda".