Incendio alla Orim, c’è un indagato

Macerata, l’ipotesi di reato è incendio colposo. Al vaglio i dispositivi di sicurezza

I tecnici dell’Arpam prelevano campioni di terreno nei pressi della Orim (foto Calavita)

I tecnici dell’Arpam prelevano campioni di terreno nei pressi della Orim (foto Calavita)

Macerata, 18 luglio 2018 – C’è un indagato per l’incendio alla Orim, azienda di rifiuti speciali con sede a Piediripa, avvenuto nel pomeriggio del 6 luglio scorso. L’ipotesi di reato è incendio colposo e, almeno per il momento, nel registro degli indagati è stata iscritta una sola persona.

Secondo indiscrezioni, non sarebbe il titolare Alfredo Mancini. Proseguono le indagini mentre l’area della ditta resta sotto sequestro: nella tarda serata di lunedì sono stati affissi i fogli con l’ordinanza comunale (emessa il 14 luglio) che vieta il transito e la sosta in via Concordia sul tratto antistante la Orim.

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Subito dopo l’incendio, la procura aveva aperto un fascicolo (coordinato dal procuratore Giovanni Giorgio con il sostituto procuratore Rosanna Buccini) a carico di ignoti per incendio colposo e diffusione di sostanze inquinanti. Il titolare della Orim, Alfredo Mancini, ha sempre dichiarato che le cause del rogo sono state accidentali e – secondo una prima ipotesi – potrebbe essere stato originato da una scintilla innescata da un fusto che potrebbe essere caduto dal carrello mentre

i dipendenti lo stavano spostando. Il rogo è partito dal capannone C (ora inagibile), quello che contiene materiali a più alto rischio d’incendio. La Orim in ogni caso era in regola con l’attività di prevenzione incendi e con le direttive sulla formazione del personale.

c. g.

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