Incendio alla Rimel di Pollenza (Macerata): "Metalli pesanti e diossine nell’aria"

Analisi a Casette Verdini e Pollenza Scalo: la relazione Arpam dopo il rogo alla Rimel "Concentrazioni particolarmente elevate di cadmio, piombo, nichel e stagno"

Macerata, 18 dicembre 2022 - Il valore massimo toccato dalle polveri sottili (Pm10) è stato di 39 microgrammi per metro cubo d’aria, inferiore ai limiti di legge (50 microgrammi). L’analisi delle polveri, però, ha consentito di rilevare gli inquinanti a esse "attaccati", con valori apprezzabilmente superiori a quelli di una situazione normale, oppure presenti con livelli di concentrazione importanti, particolarmente elevati nel caso di metalli e diossine. Questo il quadro che emerge dal monitoraggio effettuato dall’Arpam dopo l’incendio scoppiato alla Rimel il 5 dicembre, proseguito anche nei giorni successivi allo spegnimento, dal 7 dicembre a giovedì scorso.

Per l’incendio alla Rimel è indagato il legale rappresentante della ditta (Calavita)
Per l’incendio alla Rimel è indagato il legale rappresentante della ditta (Calavita)

Il prelievo delle polveri Pm10 è stato effettuato vicino alla scuola materna di via Europa a Casette Verdini e a Pollenza Scalo. L’analisi ha riguardato gli Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), metalli, diossine e Pcb (Policorobifenili) e Diossina simili. "Mentre le Pm10 non hanno rappresentato una particolare criticità – sottolinea l’Arpam – le classi dei composti ad esse legati hanno invece raggiunto livelli importanti nell’aria-ambiente, probabilmente anche in relazione alla tipologia dei materiali presenti nello stabilimento e interessati dalla combustione". In particolare, le concentrazioni degli Ipa a Casette Verdini di Pollenza – valori medi delle 24 ore – sono risultate apprezzabilmente superiori a quelle riscontrate nel periodo invernale in una stazione di fondo urbano presa come riferimento (Ancona Cittadella), specie nei campioni prelevati tra il 6 e 7 dicembre (6,28 nanogrammi/metro cubo) e tra i giorni 8 e 10 dicembre (13,37 e 5,34 ng/m3).

Limitatamente al Benzo(a)pirene, le concentrazioni rilevate rispettano sempre il valore obiettivo (1 nanogrammo/metro cubo), ad eccezione del campione prelevato tra l’ 8 e il 9 dicembre. Per quanto riguarda i metalli, i dati rilevati come valore medio delle 24 ore a Casette Verdini superano il valore obiettivo per il cadmio (6,67 ng/m3 nel campione prelevato tra il 6 e il 7 dicembre). A Pollenza Scalo invece, il 6 dicembre, i superamenti sono stati riscontrati sia per il cadmio (25,49 ng/m3) che per il nichel (30,94 ng/m3). Il valore obiettivo è riferito alla media annuale, mentre i dati del monitoraggio si riferiscono alla media delle 24 ore, ma – sottolinea l’Arpam – "in generale, confrontando i dati con i valori caratteristici della zona, nei primi giorni di monitoraggio sono risultate particolarmente elevate le concentrazioni di cadmio, nichel, piombo, cobalto, rame, zinco, stagno e antimonio. Nei campionamenti successivi al 10 dicembre, le concentrazioni dei metalli sono rientrate nei range di accettabilità".

Per quanto riguarda diossine e furani, i risultati riferiti al campionamento effettuato tra il 6 e il 7 dicembre presentano una concentrazione complessiva pari a 5307 fg-TEQ/m3. "Tale dato – specifica Arpam – risulta particolarmente elevato".

È diminuito a 2297, nelle successive 24 ore, ma nel c ampionamento effettuato tra 8 e 9 dicembre la concentrazione delle diossine/furani è salita a 24804, "probabilmente a causa delle avverse condizioni meteoclimatiche". Alla luce di questi dati l’Arpam ribadisce che "la qualità dell’aria riscontrata nei giorni immediatamente successivi all’incendio ha subito importanti ripercussioni per l’emissione di metalli pesanti, Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e di diossine e furani". L’Arpam proseguirà i monitoraggi fino al ripristino dei livelli di normalità.