Incendio Sarnano. "Rina viveva per il suo ragazzo"

Paese in lutto per la tragedia. "È una disgrazia enorme, lui era ragazzo allegro e benvoluto da tutti"

Emanuele Piersanti e Rina Funari

Emanuele Piersanti e Rina Funari

Sarnano (Macerata), 19 novembre 2018 – Una vita dedicata all’unico figlio, Emanuele, con una disabilità grave a livello cognitivo fin dalla nascita. Il 38enne non parlava, non poteva usare il linguaggio verbale, ma si faceva capire e benvolere da tutti. La mamma Rina Funari, casalinga di 64 anni, non lo lasciava mai. Da quando poi il figlio non frequentava più il centro diurno Monti Azzurri di Gabella Nuova, passavano ogni giorno insieme. E insieme se ne sono andati. Sarnano ieri mattina si è svegliata senza di loro. Amici, parenti e compaesani non riescono ancora a crederci: madre e figlio sono morti nel terribile rogo che che avvolto la loro casa (FOTO).

I Piersanti di solito andavano in giro uniti; è rimasto solo Franco Piersanti, 68 anni, molto conosciuto perché lavorava con una ditta di movimento terra, prima di andare in pensione. «Con Rina, il prossimo anno avrebbe festeggiato quarant’anni di matrimonio – racconta il cugino Mario Carducci con la moglie Giuseppina Scagnetti –. Ci aveva chiesto di festeggiarlo insieme, essendoci sposati a una settimana di distanza. È una disgrazia». Rina, appena rimasta incinta, aveva mollato tutto per occuparsi di Emanuele. «Era sempre sorridente, un giocherellone, teneva alto il morale – racconta il personale del centro diurno e della cooperativa Pars –. Era sempre entusiasta, al centro dell’attenzione, amava ballare. Siamo vicini al padre».

Lo ricordano tutti come un ragazzo speciale, anche il presidente dell’unione montana Giampiero Feliciotti, che l’ha definito «un gioiello». Il 38enne era appassionato in particolare di musica folk e saltarello. Anche i suoi genitori erano appassionati di ballo, liscio soprattutto, e lo portavano con loro alle feste. Il barista di piazza, Basilio Casciotti, racconta quando a bancone chiedeva sempre Coca cola o aranciata. Un caro amico di Franco, Nazzareno Mignini, dice: «Andava a messa. Amava farsi portare in giro con l’auto dai genitori». «Mia sorella viveva per lui», riesce soltanto a dire uno dei due fratelli di Rina, Giampiero Funari. La loro mamma, Maria, è ancora in vita e senza parole. Il paese, con dolore, si stringe alla famiglia.